In Italia vengono pubblicati mediamente 55000 libri ogni anno. Tutti gli Editori italiani, grandi, medi o piccoli che siano, ricevono ogni giorno decine e decine di manoscritti da valutare da perfetti sconosciuti, speranzosi e bramosi di veder pubblicato e possibilmente venduto, il loro libro. Non ho dubbi che queste persone, tra le quali la sottoscritta, mettano nelle parole che esprimono, attraverso il loro manoscritto, tutta la loro anima, i loro sentimenti, la loro fantasia ed il loro cuore. Questo al di là del risultato che il libro potrebbe avere, che il contenuto piaccia e sia un successo, oppure che siano parole al vento e risulti essere una grande delusione letteraria. Un Editore serio e competente, pubblica un manoscritto ogni sessanta circa ricevuti, valutandolo attentamente. C’è chi invece pubblica “la qualunque”,traendo profitti nel fare pagare quasi totalmente gli sconosciuti autori, non consapevoli della “beffa” alla quale stanno andando incontro. Questi ignari,
ma speranzosi scrittori, se non possiedono cognomi di un certo calibro,
oppure se non hanno pubblicato almeno un altro titolo,ricevono indecorose ed offensive proposte di pubblicazione a pagamento. O “con piccolo contributo” come lo definiscono i “felloni” ma in termini di migliaia di euro. Fatta la doverosa e scontata premessa,che tutto ciò che viene scritto o pubblicato nel mondo, non è
degno di essere chiamato “opera letteraria”, fatto salvo che una quantità imprecisabile di titoli non sarebbe nemmeno adatta per accendere il caminetto, diciamo “NO” alle porcheri, e “SI’ agli scritti veramente validi ed interessanti. Stop, senza divisioni e squadre di Editori a pagamento, Editori senza pagamento ed ….Editori a doppio binario. Cioè quelli del sì e del no, quelli del “dipende”. La metà della metà dei manoscritti, che arrivano sulla scrivania o nelle caselle di posta elettronica delle redazioni, non vengono nemmeno letti, ma cestinati subito, oppure arriva allo sconosciuto, la frase automatica dei un ripetitore elettronico che recita più o meno così” Dopo aver letto e valutato attentamente il suo manoscritto (o romanzo, o Opera Letteraria che fa più impressione a chi legge…), la nostra redazione non ha ritenuto il suo scritto adeguato alle nostre linee editoriali. la consigliamo pertanto di rivolgersi ad un altro editore maggiormente in sintonia con ciò che Lei ha scritto. Non demorda e un sincero in bocca al lupo!” E’demoralizzante sentirsi rispondere così, a soli 3 gg, dall’invio del manoscritto, così come è mortificante ed irrispettoso per la persona, chiedere qualunque cifra per pubblicare un proprio prodotto. Questi pseudo e molto furbetti “editoruncoli”, non
pensano, che se un esordiente vuole, può andare in una tipografia o stamperia e farsi stampare il numero di copie che desidera. E’ meno ingiurioso un rifiuto secco e deciso, spiegando eventualmente all’autore i motivi del diniego alla pubblicazione. Domandare danaro e un acquisto copie considerevole (possono arrivare a chiedere anche l’acquisto di 300/400 copie), è degradante ed ingiurioso, per chi riceve la proposta, ma in fondo credo, ci voglia un bel pò di coraggio anche per chi propone tale soluzione. Se l’Editore è seriamente motivato a pubblicare il Romanzo,
se crede fortemente nell’opera che ha letto e valutato, allora dovrà essere lui che farà di tutto per accaparrarsi il manoscritto, riconoscendo all’autore una percentuale su ogni copia che venderà. Io, da profana, ma da essere umano pensante e normale, ho sempre creduto che fosse così e non il contrario.Questo è ciò che accade oggigiorno,nel complicato e subdolo mondo dell’editoria non seria, che contribuisce a declassare e ad offuscare l’immagine dei grandi nomi dell’Editoria Italiana, nomi che dovrebbero, in teoria dare la possibilità anche ad un perfetto sconosciuto di farsi conoscere, ferma restando la qualità dello scritto. Non nutro dubbi che anche i grandi scrittori siano partiti dal primo gradino e non dall’ultimo, per percorrere l’intera scala del successo. Diversamente, senza il primo
sarebbero caduti con un grosso tonfo! Per questi più che leciti motivi, non pubblicherò mai e poi mai qualcosa di mio su richiesta di qualsiasi forma di danaro o altro.
Fabiana.

Fiumi di parole (Photo credit: Wikipedia)






