Non è il colore della pelle, né la lingua che si parla e neppure il luogo di nascita che impedisce l’integrazione.
La Storia e le esperienze vissute ci insegnano che è l’attaccamento alla propria cultura ed alle convinzioni spirituali radicate nella propria mente, le quali vengono addottrinate ai discendenti anche se nati al di fuori dei loro paesi d’origine, i quali, di conseguenza, continueranno a sentirsi diversi da chi li ospita.
Si creano così delle comunità aliene in seno ad un’altra cultura che minacciano la sopravvivenza del popolo ospitante. Senza dimenticare certi luoghi di culto dove si istiga al terrorismo.
Come avvenuto agli indigeni di certi paesi colonizzati, i quali, rimasti in pochi non tanto per le stragi subite, ma per essere stati costretti a convivere con una cultura che non è la loro, restano tuttora emarginati nella loro stessa terra.
Quei politici e sindacalisti che si battono per una società multiculturale, stanno portando all’estinzione il legittimo popolo italiano e quello di qualche altro paese occidentale.
- da COCOMIND.com – La voce del dissenso