« Villaggio Globale »… Esistono espressioni come questa che nell’attuale contesto sociale italiano si svuotano del loro significato primigenio per colpa della difficile applicabilità dovuta alla tenace mentalità conservatrice che talvolta si traduce in vera e propria xenofobia anche spicciola.
“Stop Invasione… No a Mare Nostrum”! Ecco l’ultima produzione targata Lega Nord scesa in alcune piazze del paese qualche giorno fa. Si tratta di una grande ipocrisia coltivata dal partito del caroccio che purtroppo sta prendendo sempre più piede e addirittura ambisce nelle sedi europee a far sospendere gli accordi di Schengen.
Cortei contro l’immigrazione conditi dall’imbarazzante amalgama tra Africani e ebola. È difficile accettare che tutti si professino “Cittadini del Mondo” quando nessuno vuole il Mondo a casa sua.
Parole come “integrazione” e “reciprocità” si scontrano in una contesto di incongruità indigeribile. Viene poco da ridere quando ci si sforza di non riconoscere che per la configurazione socio-economica mondiale vi sono più motivi per un Cittadino del terzo Mondo di emigrare in Occidente che non il contrario (Lampedusa insegna).
È una sottile offesa alla decenza sentire persone civili sciogliersi in frasi come “se vogliono fare come a casa loro possono andarsene!” Oppure “Chi viene qui deve fare come noi punto e basta”. Ci si chiede perché vi sono così tanti Cinesi e Neri nelle scuole Italiane in un paese che ha la seconda popolazione più vecchia al Mondo e il tasso di natalità più basso d’Europa.
I musulmani possono fare gli operai e lavorare nei campi ma non costruire moschee. È del tutto errato pretendere che non ci sono chiese cristiane nei paesi musulmani o arabi. Tutti si targano di titoli come “Cittadino del Mondo”, ti raccontano viaggi in cui hanno vissuto in armonia con la gente indigena senza fare i soliti turisti da Alpitour. Sono gli stessi che si dicono convinti all’inverosimile “che Tutto il Mondo sia Paese”… Voler essere Uomo di Mondo senza voler il Mondo a casa propria desta poca ammirazione perché non ha senso. Chissà perché si parla Inglese in Nigeria e non Yoruba a Londra?
La storia del Mondo è cosparsa di gente che si muove da un posto all’altro, di migrazioni e invasioni. Noi tutti ne abbiamo letto tanto da poterlo recitare a memoria. È Noto che i Turchi invasero Otranto e si stabilirono a lungo nel meridione. Oggi hanno dei discendenti nella popolazione indigena. È leggendaria la resistenza degli Otrantini ma nessuno di noi ha vissuto in prima persona lo svolgersi delle cose.
Nessuno sa come si sono sentiti gli indigeni dell’America Meridionale soprafatti dalla furia dei “Conquitadores” ma oggi è Storia che ha arricchito il Mondo. Nessuno nega il dramma peraltro fertile in termini umani delle invasioni Romane in Inghilterra, in Britannia e in Oriente.
Allo stesso modo è difficile ricostruire i tumultui che hanno caratterizzato l’occupazione dell’Europa mediterranea da parte di Arabi e Mori Africani. Si sa che senza gli Arabi la Civilizzazione/Filosofia Universalista Greco-Romana non sarebbe giunta fino a noi perché vandalizzata dagli stessi Europei mentre loro gli Arabi ne hanno riconosciuto il valore istruttivo, lo hanno preservato e ce lo hanno trasmesso costruendo biblioteche e centri culturali tra le altre cose.
Gli Africani hanno gestito lo strapotere coloniale europeo proprio così, invertendo la tendenza (è storia dei Giorni nostri), sfidando la morte, spostandosi d’istinto verso le metropoli da cui partirono gli uomini che li buttarono brutalmente in quel che oggi si definisce modernità.
Noi stiamo vivendo un periodo che corrisponde né più né meno che all’interpretazione del nostro spartito all’interno del grande concerto conosciuto come “Storia Umana.” Le Cose sono sempre andate secondo questa precisa e innegabile logica. Ci scandalizziamo semplicemente perché questa volta le stiamo vivendo sulla nostra pelle e non mentre leggiamo libri o vediamo Film.
“La Migrazione” è il mezzo più antico che l’Umano ha coniato per occupare il Pianeta, essendo egli all’apice della catena alimentare e istintivamente dedito a spostarsi verso i territori che garantiscono la perennità dei suoi geni o quanto meno che gliene danno speranza.
Lo stesso istinto di sopravivenza che spinge un Africano o un Siriano a spostarsi verso l’Europa è lo stesso che induce l’indigeno Europeo a voler proteggere il suo spazio di vita, suggerendo di respingerli. Non abbiamo inventato niente e stiamo facendo la nostra parte, esattamente come crollata L’Aquila mi sono spostato in Lombardia dove ho trovato lavoro, la mia nuova possibilità di vita.
L’Umano si comporta ancora come se il Mondo fosse casa sua. Una casa aperta e sconfinata. Ovviamente la proprietà privata, il capitalismo e la formazione degli Stati-Nazione hanno imposto un ripensamento di questa tendenza naturale ma la missione di possedere il Mondo cercando sempre spazi in grado di regalare nuove possibilità non ci ha ancora abbandonato come sentimento originario.
Eppure, la verità è una. Diciamocelo chiaramente. Per essere veramente Uomini moderni, Cittadini del Mondo e costruire il “Villaggio Globale Perfetto” dobbiamo prendere le nostre responsabilità e senza nasconderci dietro il dito, accettare che alcuni ovunque siano devono fare dei passi indietro per far si che altri facciano dei passi avanti e saranno passi da giganti per tutti.
Niente paura ma volontà, saggezza e responsabilità…