Ancora il nord Africa torna a colpire il mondo cristiano ( circa 25 morti e oltre 200 feriti..) che preoccupato della propria sicurezza sembra avere scelto l’esodo in massa da queste terre ostili ed ingrate. Eppure l’Egitto ha una lunga e gloriosa storia che racconta la capacità di convivenza tra le religioni differenti.
E’ ovvio che il momento è sempre tutto politico: non centra nulla la religione, non centrano nulla le diversità che sembrerebbero albergare tra i diversi credi; è solo una questione di disegni occulti, di strategie della tensione che hanno il preciso scopo di veder consegnato il futuro dell’Egitto all’integralismo islamico e quindi a una certa fetta del paese che certo non gioverebbe allo sviluppo degli egiziani.
Si invita il popolo egiziano pieno di buona volontà a far sentire il proprio dissenso; si invitano le autorità locali sia religiose che politiche a far sentire la propria voce di condanna; si invitano le autorità internazionali a prendere iniziative concrete ed immediate che possano agevolare in terre musulmane la costruzione di un clima condiviso di dialogo e di collaborazione.
Non vogliamo assistere a nuove catastrofi, non vogliamo pensare che l’accogliere ogni giorno nei nostri paesi decine di stranieri provenienti dall’Africa possa rimanere un segno concreto di amicizia e di apertura del tutto ignorato.
Amici musulmani, aiutateci a pensare un Egitto che non soccomberà alle provocazioni manovrate e corrotte di ignobili minoranze e che non vuole assistere indifferente di fronte l’egida della violenza e del non senso.
Si uniscano a queste piccole voci tutte le autorità religiose e politiche locali e straniere che possono fare molto facendo quasi nulla con la loro autorevole parola e con il loro illuminante esempio. Reagite. Non state in silenzio.
0.000000 0.000000