NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DEI MUSEI
ITALIA NOSTRA DI BOLOGNA si unisce alla voce dei dipendenti pubblici che da anni portano avanti le nostre troppe volte dimenticate dalla politica strutture museali, che nonostante i ripetuti tagli finanziari si sono adoperati per farli funzionare al meglio.
La nostra lettera è stata integralmente ripresa nella petizione inviata al Sindaco e all'Assessore Ronchi dai dipendenti dei Musei Civici di Bologna che ne paventano la occulta ma strisciante privatizzazione.
Chi condivide tutto questo può firmare la petizione al seguente indirizzo:
http://www.change.org/it/petizioni/musei-bene-comune-appello-contro-la-privatizzazione-occulta-dei-musei-di-bologna
________________________________________Riportiamo a seguire il testo del nostro comunicato stampa:
Italia Nostra: i Musei Civici non possono delegare ad altri i propri compiti educativi.
Italia Nostra esprime profonda preoccupazione sul bando emanato dal Comune di Bologna, relativo ai servizi museali da fornire all'istituzione Bologna Musei. Fra i servizi di cui è prevista la completa esternalizzazione sono difatti compresi persino quelli didattici, che si prevede di affidare al privato non solo per quanto riguarda la realizzazione, ma addirittura la progettazione e dunque l'individuazione dei contenuti da trasmettere. Eppure la funzione educativa rientra a pieno titolo, così come sancisce la principale associazione che si occupa di musei a livello mondiale, l'ICOM (International Council of Museums), nelle finalità primarie che definiscono la stessa essenza dell'Istituzione museale. In questa direzione, il bando del Comune rischia di diventare la versione ultraliberista di quello che a livello statale ha rappresentato e rappresenta la legge Ronchey, sulla quale, non per caso, dopo vent'anni di applicazione fra luci (poche) e ombre (molte), discussioni e critiche sono sempre più accese. Nella superficialità culturale che connota molti dei passaggi del bando, traspare inoltre quasi un'inconsapevolezza, per non dire ignoranza, di quelle che sono le diverse realtà museali che fanno capo all'Istituzione e della profonda diversità delle esigenze che le caratterizzano. Invece di prospettare una soluzione per alcuni dei molti gravi problemi che affliggono i nostri musei, le modalità indicate dal bando si collocano pienamente all'interno di quella crisi istituzionale che Italia Nostra ha analizzato e denunciato attraverso il convegno dello scorso anno, maggio 2013. In quell'occasione rilevammo come, a livello regionale, l'istituzione museale stia vivendo una situazione complessiva di profonda crisi, determinata certo dalla contrazione generalizzata di fondi e risorse, ma, in maniera ancora più grave, dall'incomprensione del suo ruolo culturale da parte della classe politica locale. Mentre nella maggioranza dei paesi europei i musei si stanno radicalmente - e felicemente - trasformando in efficacissimi strumenti per i programmi di periodico e costante apprendimento e nelle molteplici attività di inclusione sociale, qui da noi si stanno scegliendo facili scorciatoie ispirate principalmente a miopi risparmi di bilancio, che, penalizzando competenza e professionalità, prefigurano, in un futuro prossimo, la banalizzazione dell'Istituzione museale in un luogo dedicato ad attività ludiche di vario tipo, in cui ricerca e diffusione della conoscenza diventano appendici sempre meno necessarie. Di fronte a questi rischi, Italia Nostra chiede un ripensamento radicale del bando emanato dal Comune, proponendo di aprire una discussione trasparente su quello che è un capitolo decisivo della nostra politica culturale, ovvero sia il destino dei nostri musei.
Italia Nostra - sezione di Bologna
Il Presidente
Daniele Benati
Bologna, 23 maggio 2014