No alla Super Borsa

Wall Street e Francoforte si fondono solo in questa immagine

L’Unione Europea si è espressa contro la fusione tra Nyse Euronext e Deutsche Börse, i due colossi finanziari mondiali che nel febbraio dello scorso anno annunciarono l’intenzione di creare la più grande borsa del mondo. Il commissario alla Concorrenza Joaquín Almunia ha dichiarato che i due gruppi devono vendere almeno una delle divisioni di trading sui derivati. Soltanto in questo modo sarà dato il consenso alla fusione.

Ma sia i vertici di Nyse (la Borsa di New York) che quelli di Deutsche Börse (che gestisce la Borsa di Francoforte) non sono assolutamente d’accordo sulla richiesta dell’Unione Europea e a tal proposito è previsto a breve un incontro a New York per decidere le contromisure.

Ricordiamo che l’operazione di fusione era iniziata nel febbraio del 2011 e le autorità statunitensi avevano dato il loro ok, anche se condizionato ad alcune cessioni. L’Europa ha invece sempre evidenziato che la presenza imponente sul mercato dei derivati sarebbe stato un problema di difficile soluzione.

In particolare Almunia ha sottolineato che le divisioni Eurex (in joint venture con la SIX Swiss Exchange, la Borsa di Zurigo) e Liffe (l’indice brittanico), molto presenti nel trading sui derivati, dopo la fusione sarebbero in grado di controllare il 95% degli scambi sia degli strumenti sui tassi a breve che di futures sui bund tedeschi. Una quota molto elevata a motivo del “no” di Almunia, che trasmetterà una relazione agli altri commissari europei, i quali dovranno prendere una decisione entro il prossimo 9 febbraio.

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