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No, così, per dire...

Creato il 26 settembre 2012 da Sambruno
No, così, per dire...
Il post di Konrath, i risultati che lui ha ottenuto, hanno avuto su di me l'effetto che hanno le notizie dei giovani ricercatori italiani che fuggono all'estero perché qui non hanno prospettive: bello avere delle eccellenze nostrane; orrendo vederle costrette a cercare altrove chi dia loro una possibilità. Allo stesso modo: bello vedere che Konrath ce la fa da autopubblicato; orribile dubitare che, nel mio paese, un autore autoprodotto possa ottenere altrettanto.
Sono due cose che stanno su piani ben diversi, ma mi buttano giù nella stessa misura. Da noi c'è una mentalità retrograda e chiusa, sia in generale sia per quanto riguarda la scrittura, il mestiere dello scrittore e l'editoria. Una mentalità di cui ci si dovrebbe vergognare e invece, chissà perché, no. E non è prerogativa del solo lettore ma, in primis, di certi editori. Per cui: scrittore è solo colui che viene pubblicato da una casa editrice, possibilmente grossa - delle dimensioni di Mondadori o giù di lì.  Per cui: autopubblicati sono gli sfigati abbrutiti da decine di lettere di rifiuto, brutti rosiconi che stanno intasando la rete con la loro merdaccia. E per giunta, merdaccia eBook! Be', la merdaccia c'è, non dico il contrario. Solo che non tutta è firmata da autori sconosciuti e autopubblicati. Moltissima, anzi, è griffata. Tra gli autopubblicati, d'altro canto, c'è anche della qualità, roba che dovrebbe avere la stessa visibilità, se non di più, della merdaccia che sta in libreria.  Qualcuno ha detto 50 sfumature di...? Cioccolatino per te! :) È che è troppo sbattersi, riuscire a trovare questa qualità nel carnaio delle porcherie. E poi, quand'anche la si trovasse, come la mettiamo con il fatto che questi autori fai-da-te chiedono una donazione o addiritura pretendono di vendere (!) alla spropositata cifrona di un caffè al bar? *schiocco di dita* La soluzione è semplice, ed è pure un contentino non da poco: dopo aver spulciato tanta morchia, se ci si imbatte in un'opera autopubblicata che merita... non si dona e non la si compra. La si può arraffare gratis e/o piratata, come risarcimento per gli occhi che sanguinano a causa degli altri, quelli che usano la rete come discarica delle loro storie arraffazzonate, scritte con il culo, piene di errori e orrori grammaticali. È un sacrosantissimo diritto scroccare. Anche a prescindere, eh? Siamo italiani, dopotutto: lo scrocco è un'arte che abbiamo inventato noi. ... Questa è la mentalità italiana. Ditemi che non è vero! E, spiacente, ma voglio le prove. Questa è la nostra realtà. Volete continuare a ignorare quell'altra? Quella di Konrath? Una realtà che dimostra come sia possibile inculare un certo sistema editoriale (e scusate se ho detto "sistema editoriale"): un brontosauro in putrefazione che fa tanto danno qui quanto altrove.  Una realtà che dimostra come sia possibile che il rapporto autore/lettore possa funzionare, e alla stragrande, anche quando non filtrato da una casa editrice. Si potrebbe realizzare anche qui da noi una cosa del genere? Per la serie: "fatti una domanda e datti una risposta". Onestamente, non lo so. L'ho già detto, non ho molta fiducia. Però ci spero. Anche se si dice che "chi di speranza campa, disperato muore"... Humpf! Davvero: ma se autori e lettori provassero a sganciarsi, almeno un poco, da quella editoria che porta in libreria roba indegna e la spaccia per lavoroni dell'altro mondo? Che vende prodotti pieni di refusi, come quelli di un qualunque autopubblicato mediocre (ricordate il caso Soulless, di Baldini Castoldi Dalai, che ha portato a una vera e propria sollevazione, con lettori disgustati e alquanto incazzatelli)? Che gonfia i prezzi in modo esagerato, svenando il lettore senza riconoscere all'autore quanto gli spetta per il suo lavoro? Che gonfia in modo criminale e palesemente ridicolo il prezzo degli eBook (€19.99 sul sito della Feltrinelli che però, ehi!, vi differenzia l'offerta in fasce di prezzo) per continuare a fregare il lettore, presentandogli come più conveniente il cartaceo, per cui non si uscirà mai dal loop "pago poco l'autore, prendo molto al lettore perché produrre cartaceo costa"?
Cominciate a rivolgervi ad altre case editrici, meno famose, meno grandi, ma più attente a voi.
Provate a rivolgervi direttamente agli stessi autori.
È tanto fantascientifica e pretenziosa l'idea di donare qualcosa a o pagare chi vi ha intrattenuto piacevolmente con ciò che ha scritto?
Se è così, se siete di quelli che arraffano o aspettano di piratare, siete dei pezzenti e la situazione, in Italia, non cambierà: continuerete a spendere decine di euro per libri che schiferete, chiuderete, vi pentirete di aver acquistato; autori meritevoli si rivolgeranno altrove, al mercato anglofono; e voi continuerete a rimetterci.
Ma le chiacchiere stanno a zero.
Io un suggerimento ve lo lascio, poi fate vobis.
www.samuelmarolla.com
Marolla ha pubblicato per Edizioni XII e nel suo sito ha rilasciato sia eBook gratis che eBook a €0.99.

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