No di Alloni all’accorpamento degli ospedali di Cremona e Crema

Creato il 27 giugno 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Come si fa a pensare che riducendo le cure mediche e togliendo assistenza sanitaria ai malati in stato di urgenza si stia meglio? I due ospedali hanno già subito tagli, il personale del comparto se n’è accorto e anche i medici. Si vuole spostare il problema peggiorandolo? Si vuole uccidere la città di Crema perché non ha più il santo in Regione? Tutto poi si deciderebbe dall’alto, regolarmente contro i cittadini, i Comuni, e in una provincia vecchia, dove già l’Oglio Po di Casalmaggiore trema di paura. Che politica è quella Regione? Si esercitano a demolire il territorio?

Ospedale di Crema
ALLONI (PD): “CONTRARIO AL SUO ACCORPAMENTO CON CREMONA. SAREBBE UNA DECISIONE SBAGLIATA SIA NEL METODO CHE NEI CRITERI”

Contrario. Così si dichiara il consigliere Pd Agostino Alloni in merito alla fusione tra l’Ospedale di Crema e quello di Cremona che, stando alle informazioni veicolate dalla stampa, sarebbe realtà già a partire dal gennaio 2014.
Alloni, che segue la vicenda dal lontano 2010, quando presentò un’interrogazione all’allora assessore alla sanità per ricevere rassicurazioni, poi ricevute, in merito al non accorpamento, ora si dice assolutamente contrario alla soppressione del presidio cremasco, tenuto conto dell’avanguardia tecnologica e gestionale dell’ospedale e dell’ ampio bacino di pazienti cremaschi. “Assai più ampio del bacino del capoluogo cremonese appunto – puntualizza Alloni – . Non si possono affrontare questioni di rilevanza fondamentale per la popolazione e per le comunità senza partire da un confronto reale con gli interlocutori territoriali, i comuni, i portatori di interesse e la stessa popolazione locale. E’ profondamente sbagliato il metodo, oltre al fatto di non tener conto di criteri oggettivi per la scelta di razionalizzazione delle strutture sanitarie imposte dai tagli alla spesa pubblica. Non il fatto che Cremona sia capoluogo di provincia infatti, dovrebbe influire sulla decisione, bensì il dato più realistico del bisogno di assistenza e di cura e del numero di pazienti”. Alloni propone da subito una sorta di “mobilitazione” che metta insieme un “gruppo di lavoro” locale con lo scopo di monitorare la situazione e le decisioni che eventualmente vorranno essere assunte a livello regionale, partendo con un’analisi seria che dimostri come l’ospedale di Crema possa rimanere con la propria autonomia, per ragioni sociali, sanitarie e finanziarie.
Milano, 27 giugno 2013


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