Nuova invenzione razzista del governo Berlusconi e della Lega: da domani gli immigrati che non superano un difficile test di italiano, con periodi ipotetici poco conosciuti dagli stessi ministri che hanno inventato il test, diventeranno automaticamente clandestini.
Dal 9 dicembre 2010, grazie al decreto 4 giugno 2010 (firmato dai ministri dell’Interno e dell’Istruzione, Roberto Maroni e Mariastella Gelmini), gli stranieri che intendono richiedere il documento per soggiornanti di lungo periodo dovranno superare un test di lingua obbligatorio. Lo straniero che intende chiedere il rilascio del permesso per soggiornanti di lungo periodo dovrà presentare alla prefettura la richiesta di partecipazione tramite l’indirizzo www.testitaliano.interno.it. La prefettura lo convocherà entro 60 giorni per lo svolgimento della prova indicando data e luogo. L’esame si svolgerà con modalità informatiche ma, su richiesta, anche per iscritto.
“E’ strutturato sulla comprensione di brevi testi, frasi ed espressioni di uso frequente”, sostengono dal governo. Ma le associazioni per la tutela degli immigrati parlano di test difficili anche per quanti l’italiano lo conoscono davvero: “Ci sono – spiegano – congiuntivi, condizionali, periodi ipotetici diterzo grado che non sanno usare neppure i parlamentari italiani”. Il contenuto delle prove che compongono il test, i criteri di assegnazione del punteggio e la durata della prova sono stabiliti uniformemente su tutto il territorio nazionale. Per superare la prova il candidato deve conseguire almeno l’80% del punteggio complessivo. Se l’esito è positivo, lo straniero può presentare la domanda e la questura, verificati tutti gli altri requisiti richiesti, rilascerà il permesso di soggiorno. In caso di ‘bocciatura’, lo straniero potrà ripetere la prova e inoltrare un’altra richiesta per sostenere il nuovo test.
Non tutti gli stranieri sono però tenuti a sottoporsi all’esame di lingua. E’ infatti esentato dalla prova chi ha attestati o titoli che certifichino la conoscenza dell’italiano a un livello non inferiore al livello A2 del Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue; chi ha titoli di studio o titoli professionali (diploma di scuola secondaria italiana di primo o secondo grado oppure certificati di frequenza relativi a corsi universitari, master o dottorati): chi è entrato in Italia come dirigente, professore universitario o ricercatore, traduttore o interprete; chi è affetto da gravi limitazioni alla capacità di apprendimento linguistico. Insomma, chi è venuto in Italia a imparare l’italiano, dovrà dimenticarsi di farlo. Senza contare che questa prassi porterà alla nascita di scuole di italiano improvvisate, che speculeranno sulle difficoltà degli immigrati ai quali estorceranno i pochi soldi che hanno in tasca.
Chi chiederà il permesso di soggiorno in Alto Adige, inoltre, dovrà sapere non solo l’italiano ma anche il tedesco. Il presidente della Provincia di Bolzano, Luis Durnwalder, ha infatti annunciato l’avvio di un ‘esamino’ in tedesco per gli immigrati, che non sarà però vincolante. Gli immigrati che fanno il test d’italiano potranno, a titolo volontario, dimostrare anche la loro conoscenza del tedesco ed i ‘promossi’ potrebbero avere una sorta di corsia preferenziale per quanto riguarda vari sussidi provinciali.