No Monty no cry... ma anche "no Monty, no party"

Moody's declassa ancora il debito italiano."L'incertezza sulle prospettive delle riforme istituzionali nell'area dell'Euro e le deboli prospettive macroeconomiche nella regione che continueranno a pesare sulla già fragile fiducia del mercato; le sfide che devono affrontare le finanze pubbliche italiane, in particolare il suo grande stock di debito e l'alto costo del finanziamento, così come il deterioramento della situazione macroeconomica del Paese;il significativo rischio che il governo italiano possa non riuscire a raggiungere i suoi obiettivi di risanamento e indirizzare il suo debito pubblico data la pronunciata debolezza strutturale economica del Paese;le misure introdotte dal governo per promuovere la crescita economica richiederanno tempo per dare risultati, comunque difficili da prevedere allo stato attuale delle cose;il Governo italiano potrebbe non raggiungere gli obiettivi sul consolidamento e dimostrarsi incapace di ridurre l`ampio debito pubblico."Sarebbe bene che tutti i parlamentari, appartenenti ad ogni ordine e grado di intelligenza oltre che di provenienza politica, leggessero con attenzione le raccomandazioni (anche se sgradite) di Moody's & Co.Per fare un'analogia in gran voga adesso è come se avessimo sostituito Schettino con vero capitano di marina, pochi secondi prima si sbattere contro lo scoglio, ma la navigazione non è finita, ci sono ancora molti altri scogli da evitare ed il mare è addirittura in tempesta (non placido e tranquello com'era per la Concordia).L'Italia si è solo allontanata dall'affondamento certo ed ineluttabile, ma è ancora in grandissimo pericolo. Basta ballerine, risate e champagne in plancia, non c'è niente da festeggiare.Basta con l'assalto alla diligenza, con le pressioni corporative, la tutela delle lobbies che bloccano il paese, con la cura dei propri interessi per garantirsi un pacchetto di voti.L'esempio della Grecia deve essere ben stampato nelle menti di chi sta in parlamento.Disordini, disastri, fallimenti.