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No Tav arrestati a Roma: come è andata a finire?

Creato il 28 ottobre 2013 da Molipier @pier78
No Tav arrestati a Roma: come è andata a finire? Genny Sangiovanni Genny Sangiovanni vedi altri articoli 28 ottobre 2013 11:30

Durante la manifestazione di sabato 19 Ottobre 2013 a Roma sono stati arrestati sei manifestanti dei movimenti antagonisti e No Tav e trasferiti al carcere Regina Coeli.

Le accuse erano chiare: resistenza a pubblico ufficiale durante gli scontri al ministero dell’Economia.

Tutti e sei i fermi sono stati cancellati dal Gip di Roma il 23 Ottobre dopo che i legali hanno mostrato i video della loro non colpevolezza e non partecipazione all’azione. La scelta del gip di scarcerare i manifestanti è stata effettutata in seguito alla presa visione dei numerosi video che gli avvocati difensori hanno sottoposto all’attenzione del giudice.

Tra i vari filmati, in parte anche del TG1, è emerso che gli arrestati non hanno partecipato in alcun modo agli scontri avvenuti nelle vicinanze del ministero dell’Economia.

Nel frattempo ad un’attivista del movimento No Tav, Lele Rizzo, è stata data la possibilità di intervenire al programma televisivo presentato da Santoro ‘Servizio Pubblico’ del 24 Ottobre scorso. Il cittadino ha posto ad un deputato una semplice domanda: “Lei sa a cosa serve il ‘buco’ che stanno facendo in Val di Susa?”.

Alla confusa e tartagliata elusiva risposta del deputato, Lele Rizzo si è risposto da solo spiegando che il tunnel che stanno scavando attualmente non serve per far passare il treno a 300 km/h ma per fare delle rilevazioni. Il tunnel si chiama canna di servizio e viene fatto per verificare se nella montagna c’è l’uranio. L’intento dell’intervento era di mostrare la confusione che si è creata intorno alla tav ed informare sull’attuale stato dei lavori.

Il breve video mostra una parte della trasmissione.

Fonti:
Lettera43.it
Notav.info


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