Maroni stamane ha telefonato al prefetto di Torino, Alberto Di Pace. Nelle prossime settimane “saranno prese iniziative per garantire la prosecuzione dei lavori e isolare i violenti: è stata fatta un’azione di prevenzione importante dal punto di vista investigativo che porterà buoni e importanti risultati”. Oggi, per la prima volta, in Val di Susa viene impiegato un contingente degli alpini. Una decisione auspicata dal sottosegretario alla Difesa, Guido Crosetto: “Così si potranno utilizzare tutte le risorse necessarie, gli attacchi di queste settimane hanno molto più caratteristiche militari che di protesta civile”.
Come è noto, la scorsa notte, tra giovedì e venerdì un gruppo di duecento persone, tra anarchici e autonomi, ha assediato per tre ore il cantiere dell’alta velocità su due fronti, lanciando contro le forze dell’ordine sassi e bombe carta. Hanno poi tentato, agganciando un cavo metallico, di sradicare la recinzione. La polizia ha respinto i blitz con lacrimogeni e idranti. Sei i feriti tra le forze dell’ordine e un finanziere è finito in ospedale. All’alba sono scattate le perquisizioni di anarchici, autonomi e personaggi storici del movimento No Tav tra la Val di Susa e Torino. Intanto però il movimento rassicura che oggi a Giaglione, punto di partenza della marcia che attraverso i boschi raggiungerà il campeggio No-Tav di Chiomonte passando attorno al cantiere, saranno allontanati i violenti.
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