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[ no title ] o meglio, certa gente se ne vada a cagare.

Creato il 28 luglio 2014 da Amina De Biasio @aminavagante

Ora, io non sono nessuno e probabilmente ogni mio sforzo di diventare qualcuno nella vita sarà vano. Ma mi permetto di sentirmi superiore ad alcune persone, non perché io creda nella superiorità di una “razza”, di una religione, di una credenza o di una qualsiasi altra cazzata su un’altra. Ma perché credo (e la scienza è dalla mia parte) che esistano persone più intelligenti e persone meno intelligenti. Non è colpa degli stupidi se sono stupidi. Ma è così. Punto. E forse sono stupida anche io, ma meno di altri. Poco ma sicuro.

  • Il servilismo di certe persone nei confronti di chi è ricco da fare schifo;
  • la memoria corta di altri che hanno dimenticato che le persone non cambiano e che un asino non diventa un cavallo solo perché si mette a galoppare;
  • la mancanza di onestà e il vizio che alcune persone hanno di giudicare gli errori che loro facevano fino a due ore prima;
  • la mancanza di collaborazione e la rivalità malsana tra gruppi che insieme potrebbero fare tanto;
  • l’invidia, quella brutta bestia maledetta che vedo dappertutto;
  • la vanità.

(con l’elenco puntato forse ci arrivate meglio)

Non so, ma io ultimamente mi guardo attorno e vedo gente stupida. Gente che combatte finte battaglie in nome dell’anima del cazzo, gente che crede di costruire grattacieli con gli stuzzicadenti usati, gente che fa ruotare tutto intorno alla propria vita (vodafone docet).

Mi sono rotta le palle di sentirmi dire che bisognerebbe restare. Col cazzo. Qui non c’è posto per gli altruisti, per chi vuole amore e fratellanza, per chi vuole reale solidarietà (non volontari vanitosi che si vestono di arancione credendosi il dr. Mondini), per chi sogna amicizia e collaborazione per costruire qualcosa di migliore (non il mondo eh, basterebbe migliorare un paese di 1300 anime). Qui c’è posto solo per gli invidiosi, per i mitomani, per i ricchi in cerca di investimenti fruttuosi. Ma capisco. Il paese è piccolo e non c’è posto per tutti. Va bene così. Vorrà dire che il mio posto è altrove. Nessun problema.

P.S.: pare che in giro si dica che io me la tiro. Io che me la tiro. AH AH. In ogni caso, a coloro che lo pensano e soprattutto a coloro che lo dicono, vorrei rispondere. Prima di tutto, quello che scrivo su Facebook è democraticamente censurabile. Secondo voi me la tiro? Rimuovetemi dagli amici, non mi offendo. E – in secondo luogo – non sono io che me la tiro, siete voi che al posto del cervello avete una lettiera per gatti e al posto della curiosità avete un’indifferenza disarmante alle bellezze del mondo e della cultura. Non sapete cosa vi perdete, a pensare solo a criticare gli altri!

Vi voglio bene, a tutti senza distinzioni.
Anche ai rompicoglioni.
Un abbraccio,
Amina.



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