Il 2 novembre Obama perderà le elezioni di mid-term americane.
Purtroppo c’è poco da essere ottimisti, tutti i dati sono contro di lui e resta solo da capire se riuscirà a mantenere una sparuta maggioranza alla Camera e al Senato oppure no. Purtroppo sembra molto probabile che alla Camera i democratici andranno in minoranza, e questo porterebbe ad azioni di ostruzionismo da parte dei repubblicani per tutto il resto del mandato.
Ma com’è possibile?
Obama è riuscito a fare alcune riforme eccezionali (sanità, fondi per l’energia pulita, istruzione), ha invertito il trend di crisi economica, ha chiuso Guantanamo e riallacciato rapporti con Cina e Russia, cosa sta causando questa netta perdita di consensi?
Colpa della disoccupazione che resta a livelli esagerati, certo. Colpa delle guerre che non si riescono a vincere, sicuramente.
Tutti argomenti importanti, ma io credo che il vero motivo dell’imminente sconfitta sia l’eccessiva aspettativa di cambiamento che aveva permesso ad Obama di trascinare l’opinione pubblica al voto 2 anni fa.
Yes we can e i continui richiami al cambiamento sono stati una mossa straordinaria per la vittoria con un discreto margine e contro ogni previsione nel 2008, ma ora tutto quel marketing si dimostra un enorme ostacolo alla sua credibilità.
Era impossibile cambiare la società partendo dalla difficilissima situazione economica di partenza. Era eccessivamente ottimistico pensare di trasformare gli USA sapendo quanto poco spazio di manovra ha la politica nei confronti dell’impero economico finanziario.
La politica infatti si può muovere solo all’interno di un sempre più piccolo recinto costruito dalle multinazionali e dalle forze della finanza che fanno il bello e il cattivo tempo non solo sull’economia ma anche sul modo in cui la società si regola internamente. Se cerchi di superare quello steccato, in pochi giorni ti tolgono i fondi e iniziano a colpirti tramite i mass media e, di fatto, sei finito.
Obama ha promesso per mesi un reale ed immediato cambiamento nella vita dei cittadini americani, spargendo ottimismo a piene mani pur sapendo perfettamente che non avrebbe potuto fare quello che proponeva agli elettori entusiasti.
Purtroppo il sognante popolo americano (sottomesso al dominio dei media ed ignorante come tutti i popoli del mondo), che due anni fa era pronto alla “rivoluzione obamiana” , domani alle urne lo punirà votando l’ultimo arrivato dalla squadra avversaria (pescando anche tra gli integralisti-capitalisti del tea party).
Spero solo che tra 2 anni gli USA possano guardarsi intorno con più calma e sangue freddo, osservare quello che Obama ha fatto senza confrontarlo con quello che Obama aveva promesso di fare… così che possano capire che al mondo non c’è praticamente nessuno con il carisma e la forza del loro presidente e quindi vadano a rieleggerlo senza indugi.
A noi italiani basterebbe mezzo Obama per renderci felici, spero che gli USA non distruggano in 2 anni colui che sarà ricordato o come uno dei migliori presidenti americani di tutti i tempi o come la miglior occasione mancata di tutti i tempi.
Samuele su B-log(0), 2010. |
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