Non mi ha entusiasmato. Forse è colpa della pubblicità martellante, che ha creato troppe aspettative. Di sicuro sono perplessa per colpa delle numerose variazioni sul tema introdotte rispetto al racconto della Bibbia.
Per mia personale curiosità sono andata a riesumare la Bibbia: ho scoperto di averne tre versioni, ma tutte si discostano dal racconto del film in alcuni punti.
Intanto, il Noè della Bibbia aveva una cosa come seicento anni: e se Russell Crowe nel film aveva seicento anni, io sono gerontofila.
Poi: Matusalemme (era suo nonno? Non lo sapevo) è morto prima del diluvio, un bel pezzo prima, mi pare, non travolto dall’ondata.
E i custodi? Nella Bibbia si parla solo di Giganti, anzi, se ne accenna di striscio e poi basta: non si dice che erano fatti di fango, che odiavano gli uomini perché per colpa loro erano stati maledetti da Dio, che aiutano Noè a costruire l’arca, che vengono uccisi ritrasformandosi in esseri alati…
L’altro aspetto fastidioso: la questione delle mogli dei figli di Noè. Nella Bibbia, Dio dice a Noè di caricare sull’arca moglie, figli e mogli dei suoi figli. Nel film invece Noè non vuole portare mogli per i figli perché dice che Dio gli ha dato il compito di salvare gli animali, non si far riprodurre la specie umana una volta che le acque si saranno ritirate. Nel film Noè arriva addirittura a voler uccidere due nipotine appena nate perché sono femmine (se erano maschi, potevano vivere). Poi non lo fa, ma perché? Perché è Russell Crowe, dai!