L’associazione Tunisian National Dialogue Quartet è stata insignita del Premio Nobel per la Pace 2015, per la sua attività di sostegno alla diffusione della democrazia.
Beji Caid Essebsi, Presidente della Tunisia. La democrazia è possibile in Tunisia grazie al lavoro del “Quartetto per il dialogo nazionale”, insignito oggi del Premio Nobel per la Pace 2015. Photo credit: Magharebia / Foter / CC BY
Alle ore 11 di questa mattina, l’Accademia Reale Svedese ha annunciato il vincitore del Premio Nobel per la Pace 2015. Si tratta del Tunisian National Dialogue Quartet, associazione di quattro organizzazioni ritenute responsabili della promozione dei valori democratici in Tunisia e della diffusione di una cultura democratica nel paese, e per questo meritevoli di ricevere l’ambito Nobel per la Pace. Il gruppo è composto da Union Générale Tunisienne du Travail (UGTT), Union Tunisienne de l’Industrie, du Commerce et de l’Artisanat (UTICA), Ligue Tunisienne pour la Défense des Droits de l’Homme (UTDH) e Ordre National des Avocats de Tunisie.
Nelle motivazioni che hanno accompagnato l’assegnazione del Nobel per la Pace al “quartetto” si legge che è stato riconosciuto “il suo contributo decisivo alla costruzione di una democrazia pluralistica in Tunisia, sulla scia della Rivoluzione del Gelsomino del 2011“. Il premio va letto quindi come un riconoscimento dell’imegno nella diffusione del pluralismo democratico e della perseveranza che ha portato la Tunisia, nonostante e contraddizioni e le difficoltà, ad essere “un esempio per tutto il Nord Africa, il Medio Oriente e il resto del mondo”.
Le quattro associazioni tunisine hanno sbaragliato la conocorrenza di candidature ben più popolari (come quelle di Papa Francesco o dell’UNHCR) e spiazzato i bookmakers, che si aspettavano una premiazione nel campo dell’immigrazione e dell’accoglienza. A questo proposito circolava nelle ultime ore il nome del Cancelliere tedesco Angela Merkel, per la sua politica di accoglienza dei profughi siriani. Una candidatura, tuttavia, bocciata dagli stessi cittadini tedeschi: da un sondaggio emerge infatti che il 61% della popolazione non ritiene che Angela Merkel meriti di essere insignita del premio. Altri candidati erano ritenuti il leader delle FARC Timoleón Jiménez per il ruolo nel processo di pace in Colombia, John Kerry, Mohammad Javad Zarif o il missionario Don Mussie Zerai.
A.S.
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