Secondo una recente ricerca del National Marine Mammal Foundation pubblicata sulla rivista scientifica Current Biology, alcuni cetacei sono in grado di imitare la voce umana, dimostrando doti vocali del tutto insospettabili da parte di un animale marino.
Il mammifero marino coinvolto nella ricerca, un beluga di nome NOC, non è il primo a mostrare questa particolare dote, e si è dimostrato capace di imitare la voce di una persona dopo un solo ascolto; e lo ha fatto così bene che i ricercatori, in un primo momento, hanno pensato che si trattasse di una conversazione tra due essere umani in lontananza.
"Sono animali che vocalizzano di continuo" spiega Sam Ridgway, membro del team di ricerca. "Un esempio si è verificato al Vancouver Aquarium nel 1979. In quel caso, le persone credevano che il beluga avesse pronunciato il suo nome ("Lagosi") e altri suoni simili al tedesco o al russo. Il nostro esemplare è stato il secondo esempio, ma la prima vera dimostrazione eseguita utilizzando le analisi acustiche".
I beluga (Delphinapterus leucas) sono grandi mammiferi marini diffusi nei mari freddi dell'emisfero settentrionale, e sono tra i pochi cetacei a poter essere allevati in cattività. Come quasi tutti i cetacei, anche i beluga sono animali sociali, e comunicano tra loro attraverso sequenze di suoni (o "dialetti") che possono essere utilizzate per identificare uno specifico gruppo sociale. Il fatto che i beluga riescano ad imitare la nostra voce non è un evento puramente casuale: le vocalizzazioni registrate dai ricercatori del National Marine Mammal Foundation rientravano nello spettro della voce umana, diverse ottave più basse delle normali frequenze utilizzate dai questi mammiferi marini.
La "voce" di NOC NOC, durante i suoi nove anni di vita, ha speso molto del suo tempo in compagnia degli esseri umani, ascoltandoli da sopra e sotto la superficie della sua piscina.
L'uso di frequenze simili a quelle umane, inoltre, richiede uno sforzo non indifferente: questi animali devono variare la pressione all'interno del tratto nasale, agendo sulla muscolatura e sul loro sistema di vocalizzazione.
Le vocalizzazioni di NOC duravano in media tre secondi, intervallati da pause del tutto simili a quelle che si possono verificare durante una conversazione tra esseri umani. "Le nostre osservazioni suggeriscono che il beluga debba modificare i suoi meccanismi vocali per poter emettere suoni simili ai nostri" sostiene Ridgway.
NOC ormai è passato a miglior vita, ma lo studio delle sue vocalizzazioni inizia ad acquisire un'importanza vitale per lo studio dei cetacei. NOC ha smesso di imitare la voce umana dopo il suo 3-4° anno di età, probabilmente per un cambiamento nel mix ormonale verificatosi dopo il raggiungimento della maturità sessuale.
"Abbiamo insegnato al cetaceo a interagire acusticamente con noi durante test di ascolto e di verifica dei tempi di reazione. In questa ricerca, il cetaceo ci rispondeva vocalmente. Queste risposte possono essere state limitate dal suo interesse nei suoni simili alle conversazioni umane".
A WHALE WITH A HUMAN VOICE