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noce

Creato il 01 giugno 2012 da Giardinaggio @Giardinaggionet

Caratteristiche


noce L'albero di noce proviene dal continente asiatico e , in modo particolare, dalle pendici dell'Himalaya: si tratta di una pianta che è stata diffusa in modo particolare per via dei suoi frutti eduli, sopratutto nei tempi antichi.

L'albero di noce può vantare una diffusione in tutto il mondo e, ovviamente, è presente anche sulla penisola italiana: in Italia la coltura della noce da frutto, però, può contare una rilevanza di un certo tipo solamente all'interno della regione Campania.

Il noce è una pianta che si può coltivare anche per sfruttare questo albero per la produzione di legno, anche se ovviamente le colture da frutto sono più diffuse. Tra le principali caratteristiche del noce troviamo, senza ombra di dubbio, quella di essere un albero decisamente vigoroso, oltre al fatto di poter contare un valido e solido tronco, caratterizzato da un portamento maestoso.

La pianta del noce si caratterizza, inoltre, per garantire la presenza di radici estremamente robuste e che si riescono a sviluppare in modo notevole in profondità.

Le foglie dell'albero di noce si caratterizzano per essere caduche e alterne e, nella maggior parte dei casi, sono formate da un numero di foglioline compreso tra 5 e 11.

Quando parliamo dell'albero di noce, dobbiamo sottolineare il fatto che si tratta di una pianta monoica: in pratica, i fiori maschili si caratterizzano per essere compresi all'interno di penduli che sono lunghi tra i 10 e i 15 centimetri, con la presenza di un gran numero di stami: i fiori maschili hanno la particolarità di svilupparsi sui rami della pianta nel corso dell'anno che precede quello in cui compariranno le foglie.

I fiori unisessuali femminili hanno la particolarità, invece, di svilupparsi all'interno di alcune gemme miste; inoltre, i fiori femminili sono solitari o, in alcuni casi, si possono trovare a gruppi di 2-3 e si caratterizzano anche per comparire sui germogli nuovi nel corso dell'anno.

Il frutto dell'albero di noce è rappresentato da una drupa, che si può considerare formata da un esocarpo carnoso e anche piuttosto fibroso, mentre nel momento in cui viene a maturazione giunge ad una colorazione nerastra.

L'albero di noce è una di quelle piante che soffrono in modo particolare la formazione dei cosiddetti ristagni idrici, che rappresentano una minaccia concreta, in modo particolare, nei terreni sciolti.

Inoltre, l'albero di noce si caratterizza anche per esprimere un'avversione notevole nei confronti dei terreni pesanti e asfittici, mentre riesce a garantire un'ottima resistenza anche nei terreni che possono contare su un buon livello di calcare.

Il noce è una pianta che, infine, non predilige assolutamente gli eccessi di calore o di gelo e può subire qualche ripercussione anche in seguito a dei forti sbalzi climatici.

Tecniche colturali


noce2
Il noce, nonostante sia una pianta comunque in grado di svilupparsi all'interno di ambienti anche differenti tra loro, cresce nel migliore dei modi in media collina, che risulta situata in una posizione di riparo rispetto ai venti.

Si tratta di una pianta, ad ogni modo, che proprio per la sua grande resistenza ad ogni tipo di evento climatico, riesce anche a svilupparsi all'interno di zone caratterizzate da un clima tipicamente freddo. Ad ogni modo, la pianta del noce predilige tutte quelle zone che sono caratterizzate da un clima mite e non eccessivamente umido.

Il luogo ideale per le coltivazioni del noce risulta essere sicuramente la colina, ma anche la coltivazione all'interno delle pianura è particolarmente diffusa: in tutte queste ultime zone, la pianta del noce viene coltivata, nella maggior parte dei casi, per la produzione del suo pregiatissimo legno.

Per quanto riguarda la propagazione, non dobbiamo dimenticare come la pianta di noce comune viene moltiplicata tramite seme, mentre per tutte le altre selezioni si utilizza, nella maggior parte dei casi, la propagazione per innesto.

I porta innesti che sono maggiormente diffusi per svolgere tale operazione sono rappresentati dal franco e dal noce nero: il primo viene utilizzato, in modo particolare, all'interno del Vecchio Continente, mentre il secondo viene impiegato perlopiù negli Stati Uniti.

Potatura


Le piante di noce devono essere collocate a dimora non ad una profondità troppo elevata, dal momento che sono sufficienti 12-15 centimetri di terra che ricoprono le radici. E' necessario sottolineare come, fin dal primo anno di vita, si deve prestare particolare cura a questa pianta e, di conseguenza, si dovrà provvedere all'esecuzione di un gran numero di interventi che rappresentano la cosiddetta potatura verde.

Il primo intervento di potatura deve essere eseguito nel momento in cui i germogli arrivano a svilupparsi fino ad una lunghezza pari a 20-25 centimetri, in maniera tale da poter decidere quale sia il prolungamento migliore per quanto riguarda il fusto.

In questa fase, il suggerimento è quello di provvedere a rimuovere tutti i polloni, così come a ridurre gli altri rami di almeno due foglie dall'asse centrale.

Il secondo intervento di potatura deve essere svolto nel corso del mese di luglio, ovvero nel momento in cui si verifica l'altra ripresa vegetativa, in maniera tale da garantire uno sviluppo ottimale al germoglio centrale.

Produzioni


Una pianta di noce, nel momento in cui si trova nel pieno della sua fase produttiva, può arrivare a garantire uno sviluppo di frutti pari a 50-70 chilogrammi. Nel momento in cui la pianta di noce viene coltivata all'interno di un impianto, allora si possono raggiungere anche i quaranta quintali ogni anno.

La raccolta dei frutti è un'operazione che deve essere eseguita nel periodo compreso tra la metà del mese di settembre e gli ultimi giorni del mese di ottobre.

La raccolta dei frutti della pianta di noce si caratterizza, in primo luogo, per il fatto di poter contare, ormai, solamente sull'utilizzo di strumenti meccanici ed automatizzati. All'interno della penisola italiana, la raccolta dei frutti del noce si caratterizza per il fatto di essere effettuata dopo aver perso i frutti che cadono in via naturale dagli alberi, ma anche utilizzando dei particolari strumenti che vengono chiamati pertiche, che vengono disposti su delle reti adeguatamente collocate alla base degli alberi di noce.

I frutti delle piante di noce hanno, tra le loro principali caratteristiche, certamente una grande ricchezza di olio e di zuccheri e, inoltre, vengono in numerose occasioni sfruttati all'interno del campo della cosmesi e nell'industria farmaceutica.

Prima di essere lanciati sul mercato, però, i frutti del noce sono oggetto di tutta una serie di particolari operazioni. Il legno del noce si caratterizza, in primo luogo, per essere considerato come uno di quelli dal maggior pregio in tutta la penisola italiana e, successivamente, per il fatto di avere una grande resistenza e, allo stesso tempo, per essere molto semplice da lavorare.

Varietà


Tra le varietà che sono maggiormente considerate della pianta di noce, possiamo certamente trovare quella che prende il nome di Sorrento: si tratta della cultivar che ha trovato la maggiore diffusione sul territorio italiano. Il noce Sorrento si caratterizza per il fatto di avere un ottimo vigore, una produzione doppia (nel senso che si può coltivare sia per la produzione del legno che dei frutti), ma anche per il fatto di sviluppare dei frutti dalle dimensioni medie e dalla forma tipicamente ovale, mentre la maturazione giunge nel periodo che corrisponde agli ultimi giorni del mese di settembre.

Tra le altre varietà più interessanti e diffuse troviamo certamente quella che prende il nome di Franquette: si tratta di una cultivar che si caratterizza per il fatto di essere destinata, anche in questo caso, ad una doppia produzione (ossia può essere sfruttata sia per la produzione di frutti che per quella del legno).

Tra le altre varietà che possono vantare una marcata diffusione troviamo sicuramente quella denominata Hartley, che si caratterizza per avere un vigore che rientra nella media, ma sopratutto per il fatto che è in grado di produrre dei frutti particolarmente grandi e di buona qualità. Non dobbiamo dimenticare

Avversità


Tra i parassiti animali che possono rappresentare una grande minaccia per la pianta di noce possiamo certamente comprendere tutti quelli che vanno ad attaccare gli organi più importanti di questa pianta.

Ad esempio, il verme si caratterizza per provocare dei danni particolarmente seri alla coltivazione di noce, dal momento che punta sopratutto a danneggiare il frutto della pianta, visto che si va a nutrire della mandorla presente internamente.

Uno dei tanti altri insetti che possono apportare numerosi danni alla pianta di noce è, senza ombra di dubbio, rappresentato dal rodilegno: si tratta di un insetto che si caratterizza per andare a colpire, in modo particolare, tutte quelle piante di noce che vengono coltivate per la produzione di legno e può apportare un gran numero di danni per via del fatto che va a scavare delle gallerie anche piuttosto profonde all'interno del fusto.

I patogeni che invece si possono collegare a funghi e batteri sono rappresentati, in primo luogo, dall'antracnosi: si tratta di un fungo che è in grado di apportare dei seri danni alla pianta di noce, dal momento che va a provocare, oltre ovviamente alla cascola dei frutti, anche un'eliminazione piuttosto rapida di tutte le foglie della pianta stessa.

Importanti sono anche i danni che sono provocati dal marciume radicale, ma anche da quello basale, che si caratterizza sopratutto per il fatto di fare la sua comparsa nel momento in cui il terreno presenta un livello di umidità eccessivamente elevato.

Ecco che, proprio in quell'esatto momento, il marciume radicale è in grado di sviluppare dei cancri e tumefazioni nei confronti delle radici, ma anche sulla base del tronco stesso e, in un gran numero di occasioni, la pianta è costretta, in poco tempo, alla morte.

Nella maggior parte dei casi, per debellare questi pericoli naturali, a volte anche insiti all'interno del terreno, si applicano dei trattamenti di prevenzione, sfruttando dei prodotti che vengono realizzati con del rame (poltiglia bordolese e ossicloruri).


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