Magazine Diario personale

Noi!

Da Arthur

Sguardo “ Non si è mai visto una negra che prende 10 a diritto ”

Siamo in un istituto superiore di Pisa e l’oggetto della discriminazione è una ragazza di 14 anni Senegalese che frequenta il primo anno. I genitori sono in Italia da 15 anni, il padre fa l’operaio ed è andato dai carabinieri per denunciare le lettere anonime con le ingiurie che la figlia riceve da alcuni suoi compagni a scuola da un po’ di tempo

Non mi voglio dilungare troppo sul’argomento, parla da sé. Parla di un’Italia che a furia di urla e di maldicenze anche di una certa classe politica becera e incosciente, ha dimenticato cosa voglia dire accoglienza, cosa significhi considerazione e rispetto per chi ci sta vicino e ha di diverso solo il colore della pelle. E qui non stiamo parlando di terroristi o di clandestini, ma di gente che come noi, ben integrata nel tessuto sociale, cerca di vivere la propria vita nel migliore dei modi, senza poi fare tanto rumore; magari come questa ragazza, studiosa e meritevole, che riesce a essere migliore negli studi di chi, unico merito a quanto pare, la pelle ce l’ha bianca.

E’ cronaca che non aggiunge nulla di nuovo purtroppo, e la cosa che fa più male è che questo “razzismo vigliacco”, come l’ha definito la 14enne Senegalese in una lettera a Repubblica, venga da ragazzi giovanissimi, ma spero che prima o poi ci si accorga del male che si fa, i genitori e la società tutta, prima di ogni cosa a se stessi e alla propria coscienza. Vivo pensando che si possa con il tempo essere migliori, ma più vado avanti, più leggo i fatti di cronaca e più mi rendo conto di quanto la gente sia impazzita e questo tipo di pazzia mi fa paura.

E non è di sopravvivenza che sto parlando.

Ci sarà una via d’uscita? Lo spero con tutto il cuore.



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