“Noi che volevamo cambiare il mondo” è, probabilmente, il primo musical prodotto a Canicattini Bagni.
L’esordio sarà proprio nella nostra cittadina, domani 6 luglio alle 21 (per chi, come il sottoscritto, è lontano, è possibile partecipare tramite streaming internet, collegandosi all’indirizzo http://www.ustream.tv/channel/noi-che-volevamo-cambiare-il-mondo) in piazza XX Settembre.
Per l’occasione, CaniCattivi ha intervistato (a distanza) la mente che si nasconde dietro all’ideazione del musical: Luisa Chiarandà.
Catanese di nascita, ormai è diventata pure canicattinese d’adozione, non esitando a spendersi per la nostra comunità anche in attività sociali, si è cimentata nel soggetto e nella sceneggiatura di tale opera. Oggi risponde ad alcune domande, mettendosi a disposizione del blog.
Una persona che posso vantarmi di definire amica, e questo avrà sicuramente influito sulle sue ultime (ed immeritate, da parte mia) parole.
Buona lettura
Andrea Uccello
“Noi che volevamo cambiare il mondo” rappresenta probabilmente il primo musical made in Canicattini. In poche parole, di cosa parla?
Trae spunto da film e musical come “Hair”, “Across the Universe”, “Frida”, “Into the wild” e “I cento Passi”.
Il leitmotiv che li unisce è dato dalle azioni “rivoluzionarie” dei giovani protagonisti: Berger, Claude, Frida, Chris e Peppino.
Il palcoscenico diventa una piazza in cui i protagonisti si incontreranno, ma anche un confine temporale tra il passato a cui appartengono i personaggi della storia, ed il presente rappresentato dal pubblico.
Il soggetto racconta molto brevemente del loro contributo a migliorare il contesto sociale di appartenenza, ma allo stesso tempo invita lo spettatore a continuare il percorso verso un bene universale: come scrisse Chris “la felicità è reale solo se condivisa!”
Il pubblico inizialmente “passivo osservatore” dello spettacolo, diventerà protagonista attivo attraverso il personaggio di Peppino Impastato, che inviterà al cambiamento.
Come e a chi è venuta l’idea del soggetto?
Durante una chiacchierata tra Salvo e Seby. Inizialmente si pensava di riproporre il
musical di “Hair” coinvolgendo la scuola di danza di Concita. Poi, riflettendo sul da farsi, mi è venuta l’idea di dare più valore alla semplice esecuzione del musical, di mettere insieme più opere e dargli una lettura personale, che potesse coinvolgere trasversalmente il pubblico con un messaggio positivo.
Il musical, come hai appena detto, cita film come Into the Wild, artisti come Frida Kalho e personaggi conterranei come Peppino impastato. Il denominatore comune fra tutti questi fattori è un’elevata dose di infelicità alla base delle proprie rivoluzioni. Credi che la dura realtà sia che per essere felici bisogna uniformarsi oppure vedi possibile portare avanti la propria rivoluzione col sorriso sulle labbra?
Vedere ogni giorno madri e padri che nonostante la fatica di un lavoro che non c’è, trovano il modo per fare stare bene i propri figli; o sentire la canzone di gioia di un immigrato richiedente asilo, appena arrivato a Pozzallo, per essere sopravvissuto; constatare la profonda resilienza dei siciliani che tornano nella terra di origine perchè credono in una Sicilia migliore… mi basta per credere che in ognuno di noi c’è un rivoluzionario sorridente, che a testa alta lotta per una vita migliore!
All’interno del musical vi sono anche composizioni originali o le musiche citano sempre altri artisti?
I musicisti hanno arricchito qualche brano, ma si sono mantenuti sostanzialmente fedeli a quelli originali. A tal proposito vorrei cogliere l’occasione per ringraziare il lavoro svolto da Giampaolo Blancato alle tastiere, Mario Giuffrida alla batteria, Sebastiano Cassarino al basso e Salvatore Tinè alla chitarra. Senza dimenticare il prezioso contributo dei cantanti, Ramona Calabrese e Jonathan Bertolo. Ed ancora Santi Materazzo nel ruolo di Peppino Impastato, Concita La Rosa e tutte le ragazze del suo corpo di ballo, Ivan Roccaro e Danilo Pizzo.
Quello di portare un musical a Canicattini è un po’ un azzardo. Come pensi possa reagire il pubblico canicattinese di fronte ad un simile genere teatrale?
Sono fiduciosa. Se durante lo spettacolo tutto si svolgerà bene, come durante le prove, sono certa che il pubblico coglierà positivamente il nostro impegno ed il senso dato alla storia di “Noi che volevamo cambiare il mondo”.
La compagnia Eleutheria e questo spettacolo rappresentano un progetto estemporaneo o proverete a proporvi anche in altri contesti?
Quello che verrà proposto domenica è il promo di una spettacolo che vorremo presentare la prossima stagione estiva.
Insomma l’esibizione di domani sera rappresenta, per noi, un tavolo da lavoro per sperimentarci e registrare le reazioni del pubblico.
Un’ultima domanda: credi che davvero sia possibile cambiare il mondo e riportarlo ad una dimensione più umana e meno economica?
Credo fortemente nel cambiamento.. se non potrò vedere quello di un’intera specie umana, mi basterà aver vissuto tentandoci.
Vorrei concludere ringraziando Andrea Uccello per la sua gentile attenzione.. anche se lontano rimani sempre un cittadino attivo e partecipe alle iniziative del tuo paesino.
Altro esempio di un “rivoluzionario sorridente”!!
Noi che volevamo cambiare il mondo
MUSICHE:
Salvo Tinè - CHITARRA
Sebastiano Cassarino BASSO
Mario Giuffrida BATTERIA
Giampaolo Blancato TASTIERE
Jonathan Bertolo e Ramona Calabrese VOCIDANZA:
Concita La Rosa PROTAGONISTA E COREOGRAFA
Danilo Pizzo PROTAGONISTA
Ivan Roccaro PROTAGONISTA
CON
Francesca Privizzini Teresa Ficara Kimberly Ricupero Alessia Rizza Gaia D’Angelo Roberta PetruzzelliATTORE
Santi MatarazzoSOGGETTO, SCENEGGIATURA E REGIA
Luisa Chiaranda’
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