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Noi due oltre le nuvole di Massimo Cacciapuoti

Creato il 26 ottobre 2014 da Anncleire @anncleire

 Noi due oltre le nuvole di Massimo Cacciapuoti

Davo una posizione alle cose. Incasellavo le persone in sistemi binari. Le priorità le traducevo in numeri. La loro forma mi affascinava. Il vuoto dello zero era quella che mi rappresentava di più. La linea curva in cui cercavo di raccogliere il mio spazio, di confinare la mia vita. La bolla d’aria. Il numero uno rappresentava la direzione, necessariamente limitata. E non solo per colpa del tempo e delle possibilità umane. Il due, il gioco di attrazione e repulsione. La forza elastica, avversa e contraria, a cui il corpo umano è sottoposto. Il tre, l’imperfezione. La mia famiglia. Alle estremità i miei. Al centro, io. Piccola, retratta, squilibrata. Il quattro, la perfezione. Con i suoi vertici autonomi e indipendenti eppure legati dalla stessa linea.

 

“Noi due oltre le nuvole” è entrato nelle mie cose da leggere totalmente per caso. Giovedì sono tornata a casa dopo una notte passata fuori e dovevo aspettare il bus per un’ora. Pioveva e… mi sono rifugiata in libreria. Ho passato un’ora a far scivolare il mio sguardo per i ripiani, a sfogliare libri, a leggere retrocopertine per ingannare l’attesa e trovare novità. Ero l’unica in quello spazio angusto, una piccola libreria indipendente e non volevo uscire a mani vuote. Volevo comprare il mondo, mi sono costretta a scegliere un solo libro. Con la copertina è stato amore a prima vista, un cover lovers istantaneo, e la trama ha fatto centro. Ero speranzosa, avevo quella certezza inossidabile dell’intuito che mi diceva che mi sarebbe piaciuto, che avrei adorato questa storia. E così è stato. Cacciapuoti mi ha conquistata, letteralmente, come un bimbo che cattura una  farfalla con il retino.

 

Il mare è un’immensa distesa azzurra. È estate. La stagione della leggerezza, delle risate, del cuore che batte più forte. Ma non è mai stato così per Nica. Lei è una ragazza speciale. Ha quindici anni e i suoi unici amici sono i numeri, la sua passione è la matematica. Una passione che la spaventa, che la allontana dagli altri ragazzi della sua età. Ragazzi come Sandro che amano divertirsi, fare gruppo, vivere le emozioni fino in fondo. Eppure anche lui porta un peso troppo grande per i suoi sedici anni. Una malattia lo costringe a stare in disparte.

In un meraviglioso villaggio del Salento si incontrano: due anime diverse, ma fragili. E niente è come prima. Nica e Sandro giorno dopo giorno vivono l’estate più indimenticabile e inaspettata della loro vita. Insieme superano ogni limite, insicurezza, paura.

Nonostante faccia male. Nonostante guardare dentro di sé apra ferite mai ricucite. Nica scopre di non essere diversa dalle altre ragazze e Sandro ritrova il gusto della speranza. Sotto un cielo che è come una distesa di stelle, un bacio ha il sapore della felicità.

Dall’alto di una scogliera, con il rumore delle onde che si infrangono sulla roccia, sono pronti a urlare promesse di eternità, di cambiamento, di coraggio.

Ma il tempo passa inesorabilmente ed è ora di tornare alle loro città, Milano e Napoli. Ad attenderli è il mondo di tutti giorni. Quel mondo incerto che incute timore. Ed è proprio lì che i due ragazzi devono trovare la forza di non tradire il loro sogno. Anche quando il destino mette Sandro davanti a una prova difficile. Perché i legami veri sono quelli che non si spezzano mai, neanche se il vento soffia sempre più forte.

Noi due oltre le nuvole è una storia potente e intensa con due protagonisti giovani e insicuri a cui è impossibile non affezionarsi, tanto da non riuscire a lasciarli più. Massimo Cacciapuoti porta il lettore a conoscere le barriere che la paura può innalzare impedendo di vivere appieno le proprie emozioni. Ma c’è quell’incontro, quell’amore, quell’estate che è più forte di tutto, che abbatte ogni muro, facendo scoprire il sapore unico della felicità.

Certi libri hanno la capacità di colpire senza essere pretenziosi, senza avere dalla loro né la lunghezza né la facilità del tema. E mai come in questo caso sono stata risucchiata da un vortice irresistibile. Cacciapuoti tratteggia una storia vera, una di quelle storie che fanno troppo male da vivere e da leggere. Non è solo una storia d’amore adolescenziale, anzi a mio avviso non lo è quasi per nulla, in fondo Nica e Sandro sono vicinissimi, sì si amano, ma il punto della storia è tutt’altro.

È quell’implicita fiducia che li spinge ad avvicinarsi, a conoscersi, a confidarsi ansie e paure e alla fine a viversi, ma soprattutto a vivere. Perché entrambi, per motivi diversi, sono bloccati in un limbo da cui non riescono ad uscire.

È Nica che racconta la sua storia, in prima persona, senza tralasciare niente del marasma emotivo che vive. Salta, inquieta tra presente e passato per giustificare i suoi comportamenti, le sue mancanze e quasi le sue fobie. È una ragazza di 15 anni, che vive e respira la matematica, che le infonde sicurezza in un mondo che sembra impazzito. Una ragazzina timida, introversa, che si rifugia nel conforto di numeri e teoremi e vive quasi come un’eremita. È una ragazzina normalissima, una di quelle comuni, che trovi nelle affollatissime aule del liceo scientifico, eppure non riesce a connettersi con i suoi coetanei, eppure si è creata quel piccolo microcosmo di sicurezza, con i genitori e la nonna in cui è a suo agio e da cui non vuole uscire. È sola Nica, ma in quella solitudine si rifugia ostinatamente confortata dal linguaggio meticoloso e asettico della sua materia preferita. Conta e riconta, calcola e dimostra e si perde i pezzi e le tappe dell’inizio della sua adolescenza. È combattuta Nica, da una madre che ha sempre sognato una figlia con cui condividere le gioie di una femminilità esasperata e le sue convinzioni caratteriali, che determinano un senso di smarrimento estremo. Nica è sempre presente a sé stessa e pure sa che deve mentire per adattarsi agli altri, a quegli altri che minano la sicurezza della sua bolla.

E poi in una calda estate, in un villaggio del Salento, qualcosa in lei scatta, un incontro temuto e rimandato si trasforma nella miccia dell’infinito, una porta che non si può più chiudere. E allora eccolo Sandro, con il berretto perenne e l’aria corrucciata, con la sua voglia di vivere che brama per espandersi da tutti i pori e l’impossibilità di catalizzarsi. Anche Sandro è chiuso in una bolla, quella creata dalla madre Diana, eppure non ha perso quella spensieratezza e quella voglia di vivere tutto al cento per cento. E sprona Nica a non lasciarsi condizionare. Le mostra la normalità. E può sembrare tutto affrettato, ma in fondo le vacanze sono così, accelerate, piene, veloci e con il fascino dell’impossibile. Sandro è un amico prezioso, un trampolino di lancio, un ragazzo unico, di quelli che vorresti incontrare. Non si nega, non si nasconde, mostra ogni suo lato, anche quelli più sconvolgenti. Nica e Sandro sono più reali di quello che si possa immaginare. Si ha la sensazione di viverli davvero. In tanti libri con protagonisti adolescenti si ha quasi l’impressione di leggere di mini adulti, qui, i due, vivono la loro età, ma proprio per questo sono ancora più interessanti da leggere.  Tra lattine di cocacola e canzoni imparate a memoria Sandro e Nica vivono un’estate indimenticabile, ma è più di questo, perché Nica se lo porterà dietro per sempre, per anni, tutto un mondo di possibilità da esplorare, anche all’epilogo.

Una cosa molto interessante è l’uso che Cacciapuoti fa della musica e soprattutto dei testi delle canzoni dell’italianissimo Jovanotti, che sottolineano sempre momenti importanti nella storia e che mi hanno totalmente fatto sentire a casa. Jovanotti fa da colonna sonora alla conoscenza dei due giovani protagonisti, ma soprattutto diventa un simbolo.


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