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Noi e i Rom: storie di normale violenza

Creato il 10 aprile 2012 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Lo stesso giornalismo dinchiesta o dambizione sociologica ha messo radici nel fumetto con risultati egregi (…) Il graphic novel si permette cose che la letteratura e il cinema non si permettono mai o quasi mai condizionati come sono da un pubblico, da un mercato, da un sistema economico-sociale della comunicazione.

Le parole di Goffredo Fofi scritte per Tirature 12, l’annuale volume sull’editoria  curato da Vittorio Spinazzola – quest’anno il tema è il graphic novel –  confermano definitivamente una tendenza in atto da tempo nel campo del nostro amato fumetto e l’attenzione anche della grande editoria per le possibilità di questo medium di “poter essere storia orale e riflessione antropologica; di poter affrontare argomenti gravi e gravissimi, di poter competere con romanzi e film, apparendo persino più profondo e necessario”, attraversi la capacità di ibridare i generi e i modi del comunicare, mettendo insieme in maniera sempre più abile testo scritto, narrativo e saggistico, disegno e foto.
E’ accaduto anche per questo bel lavoro che ci arriva dalla Francia, e che ci tocca da vicino per le situazioni denunciate.

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Il libro raccoglie la testimonianza/denuncia delle condizioni della più grande minoranza d’Europa (7-9 milioni):

Ad Auschwitz i miei nonni e i nonni dei Rom sono stati uccisi insieme, nello stesso modo. Ancora oggi la maggior parte dei Rom è miserabile e indesiderata.

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Qui agisce da anni la cooperativa Ciarapanì che non crede nell’assistenzialismo ma nell’integrazione grazie al lavoro, appunto il principale problema di ogni Rom europeo.

Eccomi col mio amico Meiko. Ci siamo arrampicati sui binari che dominano il ghetto di Lamezia Terme come un cammino di ronda.

Fra i diversi campi visitati quello italiano è certo uno dei più problematici, con topi e scarafaggi che pullulano dappertutto. Noi e i Rom: storie di normale violenza> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="163" width="112" alt="Noi e i Rom: storie di normale violenza >> LoSpazioBianco" class="alignright size-full wp-image-48358" />
Keler, accompagnato da Antonio Rocca, volontario di una ONG che lavora da anni coi Rom, entra e si trova di fronte a un degrado ambientale e sociale così forte da essere costretto – pur non cercando di essere invasivo – a scappare via dopo qualche giorno per le minacce subite. Il ghetto calabrese è probabilmente la metafora delle condizioni dei Rom europei

Grazie non solo al disegno evocativo di Guibert, ma anche per i colori e il montaggio sapiente di Lamercier, scorrono davanti ai nostri occhi (e nei cuori) storie di razzismo quotidiano, di violenza, di soprusi, ma anche di amicizia tra i diversi, toccanti nella loro semplicità umana.

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Un bel lavoro per le nostre coscienze, pedagogico, da far circolare soprattutto fra i più giovani. Se ci aggiungete “Zingari di merda” di Antonio Moresco raggiungerete grandi risultati.

Ha scritto don Luigi Ciotti nella prefazione:

A noi sta non fermarci all’avventura di queste pagine, non commuoverci soltanto, ma darci insieme una mossa. Perché quello per i diritti dei Rom, come di tutte le persone povere, deboli, discriminate, è un impegno che ci chiama in causa tutti.


Abbiamo parlato di:

Alain e i Rom
Emmanuel Guibert, Alain Keler, Frederic Lemercier
Traduzione di Donatella Pennisi Guibert
Coconino press – Fandango, 2011
104 pagine, brossurato, colori – 17,00€
ISBN: 9788876180408

 

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Puoi leggere anche:

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