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Noi non siamo come James Bond

Creato il 03 luglio 2013 da Onesto_e_spietato @OnestoeSpietato

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Di James Bond ce n’è stato uno solo: Sean Connery. Così la pensano Mario e Guido, amici da una vita, spesa tra gioie e dolori, malore e rinascita, nell’aspirazione di un mito incarnato in tre cifre numeriche: 007. Sentirsi come lui, credersi come lui. Una piacevole illusione che è veicolo per mostrarsi, per i due, in controcanto, nelle proprie più intime e fisiche debolezze, accomunate da due tumori combattuti e sconfitti.

Un continuo intrecciarsi di amicizia e malattia, ricordi e slanci sul futuro che non rimangono top secret come il noto agente britannico. E’ così che si dipana il poetico Noi non siamo come James Bond di Mario Balsamo e Guido Gabrielli, un road movie a zonzo nella vita che sin dal titolo dichiara la sua tesi finale. Ma è nello scoprirla pian piano, nei suoi angoli e nelle sue pieghe, che emerge una (im)palpabile aura affascinante e coinvolgente. La più profonda semplicità del fare “cinema della realtà” trova perfetto compimento in questo documentario che, in poco più di 70 minuti, concentra raffinatezza, ironia, affetto, umanità. Una piccola perla trascurata dalle sale italiane, ma meritatamente “glorificata” dal Premio Speciale della Giuria al Torino Film Festival 2012.

Un’opera fatta di corpi e volti, sempre al centro, spesso spogli, sempre genuini e veritieri. Non c’è ombra di corruzione sulle loro fattezze, se non quella della malattia. Una pellicola umile e speciale, che incorona il potere del cinema sul nostro immaginario di “comuni mortali” che vorrebbero, anche solo per un giorno, sentirsi eroi, di quelli che esistono solo sul grande schermo.

Ma oltre il nostro immaginario, Balsamo e Gabrielli riescono, docili e decisi, nel graffiare il “sacro” velo di Maya che copre e attanaglia quel connubio personaggio-attore che crediamo inscindibile, eterno. E ci riescono così bene tanto da mostrarci che anche ser Sean Connery, senza quello smoking perfetto, non è James Bond. Neppure lui.


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