Una vecchia amica ( nel senso che ci conosciamo da quando i nostri figli erano piccolissimi) è diventata nonna di una bimba. E’ naturalmente contenta e commossa: non vede l’ora di prendere in braccio la nipotina!
Stamani l’ho chiamata per farle gli auguri e, come prevedibile, abbiamo parlato del ruolo che d’ora in avanti avrà modo e anche desiderio di svolgere. I genitori lavorano entrambi; quando la mamma avrà terminato il periodo di congedo, sarà senz’altro necessario il suo supporto. La neo nonna è una persona tuttora impegnata, autonoma, grande viaggiatrice.
Sono stata colpita dalla perfetta corrispondenza tra le sue considerazioni e quelle espresse da Anna Maria Cassanese nella seconda parte del suo articolo ( che l’amica, altrimenti occupata, non ha finora letto). Ben lieta di rendersi utile, è tuttavia intenzionata a non modificare nella sostanza il suo stile di vita. Sarà disponibile in caso di necessità, dedicherà tempi e spazi adeguati alla nipotina, potrà rendere un po’ più duttile il suo calendario… Ma ritiene, in tutta tranquillità, di andare avanti come al solito.
Né alcuno della famiglia immagina, ne sono sicura, qualcosa di diverso. La maniera nella quale lei si è posta finora nei loro confronti ha infatti prodotto l’effetto giusto: essere considerata una persona che svolge più ruoli, i quali la caratterizzano ognuno a suo modo, e la sua libertà di svolgerli va sempre rispettata.
Per ottenere senza problemi , come scrive la psicoterapeuta che “… nessuno dimentichi che oltre che essere nonna siete altro : insegnante, medico , donna d’affari , esperta donna di casa ecc. .: nessuno accetti di essere identificato solo in un ruolo e anche voi non accettate che questo nuovo ruolo vi espropri di altri che avete avuto fin’ora .” è necessario che ne abbiate creato le condizioni a tempo debito. Non dimenticatelo, future nonne!
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