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Nomadi Apolidi (altri vaneggiamenti)

Creato il 13 settembre 2014 da Philomela997 @Philomela997

Quando vivevo in Romagna non mi sentivo romagnola. Poi sono andata a Torino, e ho scoperto di non sentirmi neanche italiana. Europea, pensavo, mi sento europea. Ora sono a Bristol, Inghilterra, e ho la costante impressione di vivere in un paese di conquistatori vittoriosi. E c’è questa cosa, che forse mi porto dietro da un retroterra di gente che si è spaccata la schiena, che ha dovuto venire a patti col fascismo per non farsi ammazzare la faimiglia, che per lo stesso motivo deve venire a patti con la mafia, con la corruzione, con le cooperarive, i mille contratti di merda che non si capisce niente, e i diritti che non ci sono, e il sole e l’odore di terra calda sui nostri Appennini e penso… che a me stanno sul cazzo i vincitori.

Ora, dire che mi sento apolide è certamente un insulto nei confronti di tutti quelli che apolidi lo sono stati \ lo sono davvero, perché a livello politico essere apolidi è atroce, lo è stato per gli ebrei, lo è per i rom… ma lasciando da parte tutte queste considerazioni per un momento, ecco, è così che mi sento: apolide.

Eppure amo il mio paese e la mia gente, mi commuovo a sentire Bella ciao e credo che le notti romane siano le più belle al mondo. Ma tutto questo è, ed è sempre stato, molto lontano. Il motivo è che l’unico posto dove mi sento a casa è la mente. Casa mia è il mio universo interiore, sono i mondi narrativi che costruisco e di cui leggo, di cui parlo con gli altri nomadi apolidi che dividono con me un tratto del cammino.

E’ così che mi sento, e mi piace. Prima o poi, probabilmente, anch’io metterò radici, mi fermerò da qualche parte. Ma la mente no, quella continuerà a viaggiare per mondi sconosciuti, e a raccontarli a chi vorrà sentire. :)


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