E’ dagli anni ’80 che il cubo di Rubik intrattiene e stimola le menti di milioni di appassionati dei giochi rompicapo. Anzi, da quando sono nate le gare di velocità è diventato anche un gioco di abilità che richiede grande manualità.
Ma se la nascita dell’industria videoludica, più o meno sua coetanea, non lo ha scalfito, ora l’espansione di computer e console inizia a farsi sentire.
Gli smartphone e i social network hanno dato l’ultima mazzata, il cubo rischia di scomparire.
Sempre di meno ci giocano, ancora meno quelli che lo possiedono, addirittura non è più universalmente conosciuto come un tempo.
Un affronto gravissimo a qualcosa che è più di un gioco, è un’icona, che ora si sente abbandonato.
Rubik è triste, demoralizzato, sconsolato, non ce la faccio a vederlo così, dobbiamo aiutarlo a tornare ai fasti del passato.
E soprattutto tiragli un po’ su il morale!