Magazine Informazione regionale

Non c’è bisogno della zingara

Creato il 19 marzo 2014 da Bernardrieux @pierrebarilli1
Non c’è bisogno della zingaraIl pranzo è servito. Con la pronuncia della Cassazione che conferma l’interdizione di due anni dai pubblici uffici a carico del Cav., sappiamo già che alcuni, probabilmente, proveranno a giocare la prossima campagna elettorale per le europee sulla questione giustizia. Non c’è bisogno della zingara per prevedere che sicuramente da un lato la sinistra massimalista difenderà a spada tratta la magistratura (salvo poi chiudere gridare allo scandalo se qualche sentenza colpirà un suo rappresentante), mentre dall’altro il centrodestra berlusconiano griderà al golpe.
Più saggiamente le forze di area governativa non si stracceranno le vesti (linea intelligente, peraltro seguita già in questi giorni) ma ribadiranno che una riforma organica della giustizia è indispensabile.
Un refrain già visto, che, però, speriamo non polarizzerà il dibattito sull’Europa.
Eppure è un epilogo che si poteva evitare. Da tutti i punti di vista. Principalmente da quello del diritto: il Cav. è stato condannato in qualità di imprenditore e proprietario di un’azienda su reati per i quali in analoghi casi, e con le stesse accuse, ad essere accusati sono stati i manager (vedi processi Google, Amazon e Starbucks).
Ciò detto, al di là di tutto, sbaglia chi oggi esulta. Perché mettere fuorigioco, per via giudiziaria, il leader di quello che, sondaggi alla mano, è il principale schieramento politico, è una ferita che la democrazia italiana non meritava e che ci si poteva risparmiare.
Questo non vuol dire assolvere B. dalle incompiute di questi 20 anni in cui ha guidato il polo moderato e, per lungo periodo, il Governo del Paese, ma semplicemente riconoscere che l’accanimento che ha subìto da una parte della magistratura non ha giovato a nessuno.
Innanzitutto al Paese intero, che da troppo tempo è ostaggio di un cortocircuito tra poteri che ne ha minato le basi. In secondo luogo alla magistratura stessa, che, giocoforza, ha perso credibilità. Eppoi ai partiti, che escono con le ossa rotte da un conflitto senza quartiere, che ha caratterizzato tutta la cosiddetta seconda repubblica, che singolarmente nasce e muore per mano dei giudici (da Mani Pulite alla sentenza di oggi).
Inevitabilmente con B. si sentiranno interdetti tutti coloro che in lui si sono riconosciuti finora, e tutto ciò non contribuirà ad una pacificazione e legittimazione reciproca necessaria, ma ancora troppo lontana.
Il marchio Berlusconi però è troppo forte per Forza Italia perché possa privarsene.
Per questo, non è da escludere che Berlusconi guiderà comunque le liste alle europee. Solo che, con ogni probabilità, di nome non farà Silvio…
Tiberio Brunetti
@tiberiobrunettihttp://feeds.feedburner.com/BlogFidentino-CronacheMarziane

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :