Non c’è posto per Sterling: squalificato a vita

Creato il 30 aprile 2014 da Basketcaffe @basketcaffe

Al primo vero grande problema da quando è diventato commissioner NBA, Adam Silver ha risposto alla grande, come chiedevano giocatori, ex leggende e tutti gli appassionati. Ha usato il pugno duro e ha messo alla porta Donald Sterling, l’ultraottantenne proprietario dei Los Angeles Clippers che si era lanciato in frasi razziste e discriminatorie in una conversazione con la fidanzata (di origini latine e afroamericane), conversazione registrata dalla stessa ragazza e diffusa dal famoso sito di gossip TMZ. La bomba è esplosa, le proteste sono partite, si è rischiato uno sciopero di Chris Paul e compagni, si è messa in moto la macchina dell’appoggio e della solidarietà e alla fine è arrivata l’attesa decisione di Silver e della NBA. Una mossa che non può debellare il problema del razzismo e dell’intolleranza ma che sottolinea come nella sua Lega non ci sia spazio per un cancro del genere.

Ripercorriamo le tappe della vicenda.

Venerdì 25 aprile il sito di gossip TMZ pubblica la registrazione di una conversazione tra il proprietario dei Los Angeles Clippers Donald Sterling, 83 anni, e la giovane fidanzata V. Striviano, di origini messicane e afroamericane, in cui le dice di non farsi fotografare con persone di colore, di postare le foto sui social network e di non volerle alle sue partite, compreso Magic Johnson. “Puoi dormire con loro, portarli a casa, farci quello che vuoi, ma non portarli alle mie partite“, le parole di Sterling, già conosciuto nell’ambiente per le sue idee intolleranti e le accuse di razzismo, anche dall’ex GM Elgin Baylor.

Immediata la reazione della NBA, dello sport e dei vertici americani, compresi Magic Johnson, la persona tirata in ballo, Michael Jordan e Barack Obama, più LeBron James, Kobe Bryant e DeAndre Jordan.

I feel sorry for my friends Coach Doc Rivers and Chris Paul that they have to work for a man that feels that way about African Americans.

— Earvin Magic Johnson (@MagicJohnson) 26 Aprile 2014

I couldn't play for him

— Kobe Bryant (@kobebryant) 26 Aprile 2014

Michael Jordan: “Come proprietario sono ovviamente disgustato che un collega possa avere queste vedute offensive e malate. Come ex giocatore sono completamente oltraggiato“.

Barack Obama: “Quando gli ignoranti vogliono mettere in mostra la loro ignoranza non devi fare nulla, solo lasciarli parlare. Dobbiamo rimanere costantemente all’erta per comportamenti razzisti che ci dividono invece di farci vivere la nostra diversità come una forza“.

Domenica 27 aprile, a Oakland, in occasione di gara 5 tra Warriors e Clippers, si vive in un clima surreale, i giocatori di Doc Rivers decidono di iniziare il riscaldamento lasciando le sopramaglie in mezzo al campo e poi si preparano con la t-shirt rovesciata per non far leggere la scritta Clippers in segno di protesta. Lo faranno anche i Miami Heat in occasione di gara 4 a Charlotte coi Bobcats mentre in tutta la NBA i giocatori decidono di indossare calze nere come segno di solidarietà.

Lunedì 28 aprile, in attesa di una decisione della NBA, si scatenano i rumors e le voci, ma non solo. Infatti Sterling e i Clippers vengono abbandonati da importanti sponsor come State Farm, CarMax, Red Bull e altri che non vogliono legare il proprio nome ad una franchigia coinvolta nella vicenda. Coach Doc Rivers pare non voglia più allenare la squadra il prossimo anno e si diffondono voci di giocatori pronti a forzare delle trades. Magic Johnson invece smentisce le notizie su un suo possibile tentativo di acquistare la franchigia con una cordata di imprenditori.

Martedì 29 aprile, nel giorno di gara 5 allo Staples Center tra Clippers e Warriors, arriva la decisione del commisioner NBA Adam Silver che parla in una conferenza stampa gremitissima all’Hilton Hotel di New York.

Abbiamo concluso la nostra indagine lunedì sera e abbiamo concluso che la voce sulla registrazione che oramai tutti conoscono sia proprio quella di Sterling. Ho deciso per la squalifica a vita di Donal Sterling, il quale verrà anche multato di 2.5 milioni di dollari, il massimo per le norme NBA. Non potrà avere contatti con la squadra, presentarsi alle partite o presenziare gli allenamenti. E non potrà prendere nessuna decisione che riguardi la franchigia. Inoltre ho chiesto ai proprietari NBA di avviare una mozione per costringere Donald Sterling a vendere il suo club. Ci sarà bisogno del 75% dei voti dei proprietari ma credo che lo otterremo“.

Silver non ha scordato di ringraziare per la collaborazione coach Doc Rivers, Chris Paul, tutti i Clippers, e Kevin Johnson, il sindaco di Sacramento che si è mosso in appoggio dell’unione giocatori. E inoltre il commisioner ha inviato una lettera a tutti i tifosi (l’avrete trovata nella vostra casella mail) in cui riassume cosa è successo, motiva le decisioni prese e conferma il grande attivismo della NBA nei confronti del problema.

Notevoli le reazioni felici dei giocatori, dei proprietari, delle leggende e di tutto il mondo NBA per quanto fatto da Adam Silver.

Commissioner Silver thank you for protecting our beautiful and powerful league!! Great leader!! #BiggerThanBasketball #StriveForGreatness

— LeBron James (@KingJames) 29 Aprile 2014

Commissioner Silver showed great leadership in banning LA Clippers owner Donald Sterling for life.

— Earvin Magic Johnson (@MagicJohnson) 29 Aprile 2014

I agree 100% with Commissioner Silvers findings and the actions taken against Donald Sterling

— Mark Cuban (@mcuban) 29 Aprile 2014

Bravo Silver

— Kobe Bryant (@kobebryant) 29 Aprile 2014


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