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Non c’est non!

Da Femminileplurale

Non c’est non!

 

Da New York a Parigi, le donne in questi giorni si sono dovute mobilitare per difendere il diritto di ognuna di decidere liberamente come vestirsi. A quanto pare infatti, di fronte all’aumento del numero di stupri, la polizia si è rivolta alle donne invitandole a scegliere abbigliamenti meno “provocanti”, quasi che l’inizio di ogni stupro fosse individuabile a partire dall’osservazione del comportamento di una donna. Il messaggio che, infatti, sembra mandare la polizia con simili dichiarazioni è che lo stupro inizia nel momento in cui c’è una provocazione. Una volta eliminata la provocazione è eliminato pure lo stupro. L’origine ultima dello stupro sarebbe quindi tutta interna al corpo delle donne, al suo modo di esporsi e di atteggiarsi. Le donne dovrebbero quindi,  se non vogliono essere stuprate, stare molto attente a non incorrere in simili comportamenti provocatori. Non dovrebbero vestirsi in un certo modo, ma magari non dovrebbero neppure sorridere, toccarsi i capelli, camminare in un certo modo, parlare in un altro. Forse sarebbe meglio che stessero chiuse in casa. E forse è proprio questo che in fondo si vuole.


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