Se ne siete capaci provate a mettere un freno all’estro irriverente e geniale di Maurizio Ceccato, grafico di carriera e di gusto, di spessore e ardore, alto nello slancio fisico basso nel tono vocale.
Nel corso degli anni abbiamo potuto godere delle sue opere in veste di art director e abbiamo cominciato a sospettare che il nostrano criminale grafico avesse qualcosa di autoriale per la testa che stava per esplodere, quando abbiamo visto il monumentale Watt (opera di Ifix Studio-ovvero Ceccato- e Oblique Studio- ovvero il raffinato Leonardo Luccone) e poi quando ci è giunta in redazione una bocca muta senza nient’altro a corredo esplicativo.
L’immagine, che ci giravamo per le mani tra sguardi interrogativi, portava seco l’imprinting dell’autore ma abbiamo pensato che ci sarebbe stato detto da qualcuno! E anche quando abbiamo provato a saperne di più dalla casa editrice niente di niente. E poi … e poi ecco il colpo gobbo! Il libro Non capisco un’acca (Hacca Edizioni) e il Ceccato come autore.
Una volta cominciato a leggere questa opera, libro è riduttivo, romanzo non è esatto, saggio neppure, ci siamo ritrovati in un mondo di filastrocche, ritornelli, anghinghò tutte le Hacca sul comò!
L’inesauribile vena creativa grafica si è messa a disposizione di una singola lettera, l’H. Tutto ruota alle tre aste meno comprese del vocabolario facendo divertire in modo infantile e intelligente il lettore.
Un libro unico, da raccontarsi e raccontare anche ai propri ragazzi.
Chiccha vera e propria da custodire gelosamente, aprire, sfogliare, leggere attentamente oppure no. Tanto il risultato resta sempre lo stesso: sbalorditivo.
Buona scelta
IBD