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Non ce n'è per i Bleus

Creato il 16 giugno 2013 da Rightrugby
Non ce n'è per i Bleus Vogliamo sprecar tempo a parlare del 30-0 (trenta a zero) di Christchurch tra All Blacks e Francia, nella gara due del loro trittico? Sarebbe come dedicar tempo ad analizzare le prestazioni dei singoli Azzurri, quando è evidente che la responsabilità è di chi li ha scelti e schierati, senza domandarsi se non fosse il caso di caricarli per bene prima - mediante persuasione costante e indefessa, son ragazzi intelligenti, magari accompagnata da un po' di pressione da "testeremo un po' di ricambi".
Anche a Christchurch abbiamo toccato con mano le contrapposte motivazioni di chi è lì per trovar posto nel The Championship, e chi invece ha dato tutto a fine stagione nella gara uno sfiorando l'impresa, ma adesso ha solo voglia di andare in ferie. Prestazione aggravata dai soliti errori seriali di Saint-André, il coach francese incaponito a considerare Michalak un'apertura anche dopo esser arrivato con lui ultimo al Sei Nazioni.
Beninteso, nessuna lacuna o distrazione palese da parte dei Bleus schierati, ci mancherebbe; solo, una cadenza quasi matematica  di tre mete (Julian Savea al  4', Ben Smith  al 50' e nel finale, Beauden Barrett).  La prima a freddo, e va ben ci sta; difatti i franchi tengono botta per oltre quaranta minuti sul 10-0, ma non riescono a passare mai.  Machenaud e Michalak, la "cerniera" non riescono mai ad innescare l'alternativa giusta, a calciare con la misura giusta, a scegliere l'opzione sorprendente. Anche Médard in fondo, dopo la gran prova coi Blues è apparso poco risoluto e l'aver spostato Huget al lato lo ha praticamente tolto dall'equazione. In mezzo, i Tutti Neri Ma'a Nonu e Conrad Smith han trovato le contromisure per Fritz e Fofana che in gara uno li avevano fatti dannare, mentre a livello di pack è sempre stallo ad altissimo livello.
Il momento della svolta è chiaro: secondo tempo, dopo il 45', ventisette fasi sequenziali di attacco francese, tutte tra linea di meta e cinque metri Tutti Neri, concluse da una palla rubata, ripartenza, varco trovato da Savea, apertura all'altra ala Ben Smith a sostegno e meta (in foto). Tanta fatica e peggio che per nulla: sette punti tra subirli e farli, fa quattordici punti di differenza nella testa!
Nonostante tutto ci provano e macinano e avanzano ... per subire il contropiede finale del neo-entrato Barrett. Ne manca ancora una di partita, ma è ora di andare in vacanza per franchi, magari nella vicina Polinesie: il campionato ricomincia già in agosto.
All Blacks sempre più concentrati sul rovesciamento di fronte, sul colpire l'avversario nel preciso istante in cui perde il possesso e non è ancora rischierato in difesa. Nereo Rocco dal Paradiso del catenaccio & contropiede, si starà divertendo come un matto, con buona pace di quelli che "il gioco espansivo". Nel caso All Blacks è un rugby "sacchiano", tutto nasce da una difesa ermetica e "serena" fin sulla propria linea di meta e poi via, più veloci della luce, con Gullitr  travestito nemmen tanto da Ma'a Nonu.
Per far perdere palla all'avversario, tutto è lecito; si gioca "sporco", cavalcando costantemente le regole nel modo più "borderline" e guardando l'effetto che fa sull'arbitro. Difatti i tagliafuori alla basket non si contano, come le manine e i piedini in ruck o i mancati rotolamenti; il tutto per una frazione di secondo, senza esagerare. Nulla di nuovo: è da tanto che i vicini Aussie che li conoscono giusto un pochetto, sostengono che in Nuova Zelanda si gioca per fregare le regole prima che gli avversari.
-In giro per il mondo, si registra la vittoria del Giappone, clamorosa ma nemmen tanto dopo l'incontro della settimana prima, dominato fino all'ultimo quarto:  la squadra coi due Super Rugbisti Shota Horiem hooker titolare una volta coi Rebels e il mediano Fumiaki Tanaka vice di Aaron Smith negli Highlanders, ha superato il Galles con un secco 23-8, due mete a una.
-Accelera l'Argentina ma non si ferma l'Inghilterra, il secondo confronto finisce 26-51, sei mete a due con doppietta dell'ala 21enne delgi Irish Marlan Yarde e 19 punti con una meta per Freddie Burns. Dev'essere un bel back to the future per coach Lancaster, portarsi tutti 'sti ragazzi che ha allenato nei Junior e chiamarla nazionale senior. Per i Pumas, Phelan prova ancora a sposare l'esigenza di far rifiatare i veri senior dopo la stagione europea, con la volontà di valutare una mezza dozzina di nomi nuovi o dubbi. L' "italiano" Guillermo Roan è pilone sinistro titolare: che poi non si dica che nessuno dell'Eccellenza  ha partecipato ai Test Match ...
- L'Irlanda, dopo aver faticato a superare gli Stati Uniti, si rifà col Canada: 14-40 il finale, cinque mete a una con hat trick per Fergus McFadden, le altre due dei noti Trimble e Cave. Si vede che Gatland ha visibilità solo per quelli in maglia rossa, sennò cosa gli impedirebbe di richiamarlo nei B&I Lions, invece di pensare di togliere dalla naftalina nientepopodimeno che Shane Williams fermo da una stagione?

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