Magazine Maternità

Non ci facciamo mancare niente.

Da Suster
La soluzione per una giornata difficile, bimba grande ingestibile, bimba piccola insonne, sono, naturalmente, i giardini.
Con mio grandissimo sollievo e soddisfazione la piccola collassa nella sua capsula simil-space-shuttle quasi immediatamente, cullata dallo sciabordio delle ruote sul selciato sconnesso del marciapiedi, prima ancora di arrivare, e rimarrà in quello stato per tutta la durata di nostra sortita (dimentichiamocene pure, dunque).
La grande si fa circa un'ora di altalena, ché io conosco le mie pollastrelle: dormire non se ne parla più di pomeriggio, ma mica tante energie per scorrazzare qua e là.
Comunque dopo essermi fatta venire la lombalgia a furia di spingerla, azzardo la mossa strategica di panchinarmi.
Novità assoluta questa, per la quale giudico oramai i tempi siano maturi.
Lei un poco ci prova, a distrarmi dalle mie velleità di mamma da panchina, ma so aggirare l'ostacolo con elegante non-chalance.
- Mamma, mamma vieni commé a laccogliele i fioli?
- Sì sì, ora vengo, ora però vai tu, bella a mammà, ché io ti aspetto qui seduta, ok? E portami un bel mazzolino di fiori... mmmh... gialli!
- Babbene, mamma. Appettami qui, eh! Ola ti polto i fioli gialli.
(Sì, ecco, brava: vai. Madre degenere io).
Sbolognata la grande, azzardo ora la seconda mossa.
Estraggo lentamente dal borsone attaccato allo space-shuttle piccolo oggetto parallelopipede, all'apparenza compatto, ma composto di un discreto numero di sottili lamine di carta unite assieme da un lato, tutte minuziosamente vergate di caratteri stampati ad inchiostro.
Dicasi libro: è un oggetto che si usava prima dell'avvento di quegli affari chiamati tablet.
E ora a noi due, commissario Montalbano.
- Mamma! Mamma, guadda: guadda che melavigliosi fioli gialli ti ho pledo! Mamma, ola vieni a laccogliele i fioli commée?
- Oh! Che meravigliosi fiori gialli! Mimi me ne porti anche di bianchi per favore?
- Mamma, dai, vieni commé a laccogliele i fioli bianchi?
- Oh, Mimi, sono stanca: vai tu per favore. (Che merda).
- Ok, mamma. Tu appettami qui eh!
(Sì sì, e chi si muove).
Dunque si diceva. Miì, che scassamento questa Livia! Ma ancora non si è deciso a accannarla lui?
- Mamma mamma!
('Azz!)
Parecchi fioli dopo, e all'in circa una pagina e mezza dopo, vedo Mimi coinvolta nel gioco da un gruppetto di bimbi di molto più grandi. La cosa non può farmi che piacere, anche se ogni tanto la perdo di vista, ché scompare nel folto di un grande cespuglio di alloro che immagino sia la casetta.
Potrei anche avvicinarmi, ma... aspè: arrivo alla fine del capitolo e poi mi alzo, eh.
- Mamma, mamma. Io e i miei amici glandi siamo andati nella folesta dove c'elano le bestie feloci! E... e... allola io ho pledo un bastone e... PUM! Gli ho ppalato!
- Oh, povere bestie feroci.
- Mamma, vieni a giocale con i miei amici nella nottla cadetta?
- Mh, sì, ora vengo. Tu intanto vai eh! Ti raggiungo.
(Ti pare che non c'era pure a 'sta botta la solita bonazza di turno morta ammazzata in circostanze pruriginose?)
- Mamma mamma guaddami! Tono nella mia cadetta!
- Sì brava!
(Continuo a sentirmi un po' degenere, ma sono curiosa di sapere cosa ne dirà il PM Tommaseo...)
- Mamma, i miei amici tono andati via, vieni commé nel sentielo?
- Nel sentiero? No, Mimi, come faccio? Ho la carrozzina, non posso fare i gradoni con Rania che dorme. Aspetta un po' che finisco questa pagina poi andiamo a fare una passeggiata.
- Mamma, mamma: io vado sul sentielo, tu appettami qui eh!
- No, Mimi: aspè... 'ndò vai? Non andare lì da sola. Aspettami che ora andiamo insieme.
- Mamma mamma guadda: quanti fioli!
(Scompare alla vista).
Oh, beh, mo' torna, vedrai. Dove vuoi che vada. Finisco questo capoverso e la seguo. Mica posso lasciare la piccola qui da sola.
- Mimiiii! Torna qui! (E insomma, ma quanto magna 'sto Montalbano!)
Passa un tempo non ben precisato.
- Mimi? MIIIIIMIIIIII!
DLIN DLON
E' stata ritrovata una bambina... (No, ti pare? Non dirmi che... ma no! Figurati se...) ...di circa tre anni... (beh, suppongo... che potrebbe essere chiunque...) ... indossa un vestitino a fiori... (Ma porca miseria! Sì ok, ditemelo pure: madre degenere totale!) ...i genitori sono pregati di recarsi a...BUAAAAAAAH! (Cazzo di bambino! proprio ora doveva mettersi a urlare? Dov'è che devo recarmi?)

Non ci facciamo mancare niente.

MISSING!

Sì va be': madre degenere. Sono d'accordo con voi. Certo che uno abbassa la guardia un attimo e... va bene va bene: non ho scusanti. E però riconoscere bisogna che ho avuto l'onestà di contarvela tutta, e non solo "la mezza missa" come direbbe... mah, non saprei proprio chi...
Comunque dopo essermi recata ovunque, visto che l'annuncio non si ripeté, la trovai che dissertava come (perdonate il paragone blasfemo) Gesù tra i dottori, al centro di un capannello di preoccupate e sollecite signore cotonate, a cui spiegava con dovizia di particolari quanto lei amasse i fiori e come appunto si stesse dedicando all'assidua ricerca degli stessi nel momento in cui era stata fermata.
- Ma come ti chiami bimba?
- Non me lo licoldo come mi chiamo signola.
(Arrivo io, trafelata).
- Eccomi! Grazie mille! Scusate... Stavo... allattando la piccola (immagino a 'sto punto di essere arrossita fino alle orecchie. Il commissario Montalbano mi avrebbe sgamata subito che era una farfanteria).
- Mamma, e ccuda: io stavo laccogliendo i fioli petté che eli malata!
- Amore, ma non devi andare in giro da sola!
- Bisogna fare attenzione, signora, di questi tempi.
- Sì ha ragione.
- Ah, eccola! Stavo chiamando i carabinieri!
- Sì, mi scusi, non avevo capito dove...
Va be'. E' andata.
Non è mica (solo) colpa mia, però (anzi: è tutta colpa tua, Montalbà!).
E ora scusatemi: ne approfitto (ché loro ancora dormono) per finire il libro.

Non ci facciamo mancare niente.

Autoritratto con libro e fioli.



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