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Non dire gatto… cronaca di partite vinte in rimonta

Creato il 08 ottobre 2012 da Calcioromantico @CalcioRomantico

Non dire gatto… cronaca di partite vinte in rimontaNon dire gatto se non ce l’hai nel sacco
estratto dal Trap-pensiero

“Palla che spiove dalla sinistra, Del Piero al volo, gol!” L’inconfondibile voce di Sandro Ciotti non si alza di tono, rimane roca, ma tradisce lo stesso un po’ di emozione. Dalla sua postazione radio ne ha visti tanti, ma il gol appena realizzato è uno di quelli che lasciano il segno: sulla partita, perché la Juventus, sotto 0-2 all’intervallo per l’uno-due viola targato Baiano e Angelo Carbone, ora è davanti grazie ai due gol di Vialli a cavallo del 75′ e alla magia di Alex; e sul campionato, perché quel 5 novembre 1994 la squadra di Lippi capisce di essere davvero da scudetto. Il tempo è passato, la gioia provata allora dai tifosi bianconeri ancora no.

Da 0-2 a 3-2 nella ripresa. In campionato partite del genere se ne vedono tante nel corso di una vita, potrebbe dire qualcuno. Senza contare che ci sono state anche rimonte da 0-3 a 4-3 e sempre nel secondo tempo, potrebbe aggiungere qualcun altro facendo notare, ad esempio, quanto fatto dal Perugia a Bari nella stagione 2000/01, dal Genoa a Marassi contro la Roma il 20 febbraio 2011 (anche se poi la partita è finita nell’inchiesta sul calcio scommesse) e dal Milan a Lecce nell’ottobre dello stesso anno[1]. Eppure quando si nomina la parola rimonta il pensiero degli juventini va a Del Piero, quello degli interisti a Recoba e quello dei milanisti va a… Istanbul e non a Lecce. Perché per rendere una rimonta davvero indimenticabile (nel bene o nel male) servono dei campioni in campo, un avversario di una certa levatura – meglio se rivale storico – e una situazione davvero disperata. Ecco perché guardando gli ultimi trent’anni di campionato solo altre tre rimonte ci sentiamo di accostare a quella già raccontata.

Non dire gatto… cronaca di partite vinte in rimonta

Recoba, Vieri e Martins: i protagonisti della rimonta

Cominciamo da quella già evocata. 9 gennaio 2005, San Siro. L’Inter di Mancini ospita la Sampdoria di Novellino. I blucerchiati sono ben messi in campo, controllano la sfuriata iniziale dei nerazzurri e alla fine del primo tempo passano con un gol di Tonetto. Poi all’83′ Kutuzov in contropiede li porta sullo 0-2. I subentrati Recoba e Martins però non ci stanno e in cinque minuti cambiano la storia del match: Recoba colpisce il palo all’87′; Martins mette dentro l’1-2 un minuto dopo e al 90′ serve con una splendida girata Vieri che di testa pareggia; il Chino al 93′ chiude il cerchio con un sinistro da fuori che si infila alla destra di Antonioli. L’Inter non ha vinto lo scudetto, ma solo una partita del girone di andata contro una probabile pretendente alla zona Champions. Eppure lo stadio è in delirio.

Non dire gatto… cronaca di partite vinte in rimonta
La seconda rimonta vede protagonista ancora la Juventus, ma in negativo. Al Comunale si gioca il derby della Mole per la 25° giornata del campionato di A 1982/83. I bianconeri viaggiano col vento in poppa in Coppa Campioni e sono ora a -3 dalla Roma. I granata orbitano in zona UEFA, ma il loro primo obiettivo è fare uno sgambetto ai loro avversari di sempre. Paolo Rossi nel primo tempo e Platini a inizio ripresa sembrano, invece, spegnere le velleità granata e riaprire ancor più il discorso scudetto, visto che i giallorossi soffrono a Firenze. Poi tra il 70′ e il 75′ l’impensabile epifania del “cuore Toro”: Dossena di testa su cross dalla destra di Galbiati, Bonesso ancora di testa su cross da sinistra di Beruatto e Torrisi al volo con un tiro un po’ a voragine che rimbalza per terra e beffa Zoff siglano il 3-2 finale. Una vittoria che alla curva Maratona fa ancora venire i brividi e che a Zoff e compagni brucia ancora.

Sei anni dopo, il 17 settembre 1989, al San Paolo è il giorno della consacrazione di un giovane talento viola, Roberto Baggio. Primo tempo da favola, un gol su rigore e il raddoppio con una serpentina che parte da centrocampo e si conclude nella porta di Giuliani dopo aver disseminato birilli a forma di difensori partenopei. Qualcuno sugli spalti mormora che servirebbe Maradona e non quella copia barbuta e sovrappeso che fa le bizze, torna dall’Argentina a campionato iniziato e ora siede in panca col numero 16. Poi il Diego barbuto entra e fa la differenza lo stesso, pur sbagliando un rigore. Il Napoli comincia ad aggredire i viola, accorcia le distanze con Renica, rischia in contropiede e poi dilaga nei minuti finali con un diagonale di Careca e una incornata di Corradini su corner di Maradona. Diego è tornato e condurrà i suoi al secondo scudetto, pur se tra… cento polemiche.

Per stemperare un po’ l’emozione e chiudere il post serve una chicca. La prendiamo dalla Serie B. Protagonista è il Cosenza che il 30 dicembre 1990 a Reggio Emilia va avanti 0-3 in 23′ e riesce nell’impresa di farsi recuperare tre gol nella parte restante del primo tempo. Nella ripresa la Reggiana di Ravanelli dilaga e vince 7-4 !

federico

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[1] Bari-Perugia 3-4, Marcatori: Poggi (B) 10′ rig , Mazzarelli (B) 41′, Marcolini (B) 48′, Ahn (P) 67′, Robbiati (P) 73′ e 76′, Materazzi (P) 79′ rig.
Genoa-Roma 4-3Marcatori: Mexes (R) 6′, Burdisso N. (R) 16′, Totti (R) 51′, Palacio (G) 52′, Paloschi (G) 68′, Palacio (G) 74′, Paloschi (G) 85′
Lecce-Milan 3-4Marcatori: Giacomazzi (L) 4′, Oddo (L) 30′ rig., Grossmüller (L) 37′, Boateng K. (M) 49′, 55′ 63′, Yepes (M) 83′


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