Non è il fatto che mi abbia tagliato la pensione che mi brucia, è alzarmi di notte andare a fare la spesa per dare un senso alle liberalizzazioni del bancario.
Creato il 26 gennaio 2012 da Slasch16
Il mio avversario non ha nome, né faccia, né partito, non si candiderà mai, anche se governa. È il mondo della finanza.
Francois Hollande, candidato socialista all’Eliseo.
L’unica finanziaria che il banchiere, nella foto, avrebbe dovuto fare, per essere serio e credibile come professore e matematico, avrebbe dovuto essere una finanziaria da 80 miliardi di euro, 40 messi sul banco dal 10% di italiani che ha il 50% della ricchezza, e 40 dal 90% di italiani che si dividono gli avanzi, nemmeno in parti uguali e dunque, anche questi avrebbero dovuto pagare in base al loro reddito.
Il resto del mondo capitalista ci è abituato da decenni, ci ha pensato Reagan, ad essere governato dalla multinazionali e dalla banche parassite, noi no. Noi avevamo una politica che cercava di condizionare l’economia parassita se non altro con le lotte e gli scioperi ed una massa che si era conquistata diritti ed una politica sociale abbastanza evoluta e, pur con i suoi limiti, un esempio per gli altri paesi.
A questo si è aggiunto il governo del piduista e la sua devastante filosofia di vita iniettata nelle vene della gente dalla televisione che ha tolto alla maggioranza degli italiani ogni ideale e la capacità di ragionare, di capire che ci stavamo giocando tutto e la botta finale è arrivata dalla crisi globale creata dalla finanza con i suoi errori e gli enormi profitti che adesso vogliono faci parage a noi.
Ed in tutta Europa avviene questo si fa pagare ai lavoratori, alla massa, il debito dello Stato che non è un debito è il profitto, le speculazioni delle banche che non ci hanno dato niente se non della carta che si chiama moneta, euro o dollaro che sia.
Non ci hanno dato niente hanno solo creato il debito e lo vogliono far pagare a noi.
Il fatto è che per uscire dalla crisi creata dalle banche abbiamo messo un bancario a capo del governo e lui fa quello che ha sempre fatto l’interesse della grande finanza, quella che ha creato il debito e adesso pretende di farlo pagare a noi.
Per dare un senso alle liberalizzazioni del professore dovrei andare a fare la spesa di notte ,una presa per culo, dopo che mi ha tagliato la pensione per salvare il paese e l’Europa mentre non ha toccato le banche e quel 10% di italiani che hanno il 50% della ricchezza nazionale.
L’unica finanziaria che il banchiere avrebbe dovuto fare, per essere serio e credibile come professore e matematico, avrebbe dovuto essere una finanziaria da 80 miliardi di euro, 40 messi sul banco dal 10% di italiani che ha il 50% della ricchezza, e 40 dal 90% di italiani che si dividono gli avanzi, nemmeno in parti uguali e dunque, anche questi avrebbero dovuto pagare in base al loro reddito.
Lo scrivo da anni e adesso ci sono arrivati anche altri, anche loro, persino la Cei che di solito è l’ultima ad arrivare alla meta alle volte con secoli di ritardo.
Non può essere, non deve essere l’economia a governare gli Stati è la politica che deve governare l’economia e sottomettere le banche alle regole che vadano nell’interesse di tutti e non dei pochi.
La politica deve, dovrebbe, governare nell’interesse di tutti e con equità, l’economia governa nell’interesse degli azionisti e dei consigli di amministrazione e questa non è democrazia è dittatura delle banche.
L’ha capito anche Obama, l’ha capito il Card. Bagnasco, Bersani lo ripete da anni la Camusso pure, lo dice Schultz e lo dice Hollande, permettetemi di dire che io lo dico dagli anni 70, da quando ho preso la tessera del Pci.
Le banche devono essere di Stato e non a scopo di lucro, le assicurazioni pure, come l’acqua, il gas, la luce, la sanità e tutti i servizi essenziali.
Ma l’imperialismo capitalista americano, Walla Street, Goldman Sachs, massoneria, dominano il mondo e gli ideali sono prerogativa della televisione e non della politica.
Nonostante l’irritazione del servo della finanza che abbiamo messo a capo del governo, e dei suoi contabili, c’è in atto una rivolta che lui aveva previsto ma che non può controllare. Gli do atto che è andato in Europa ed invece di parlare di festini o dell’ultimo acquisto al mercato delle vitelle minorenni ha detto una cosa seria: cambiamo registro altrimenti avremo una rivolta popolare dalle conseguenze populistiche e gravissime che invaderanno tutta Europa.
Solo che Monti non l’ha detto per proporre un welfare che garantisca la pace sociale, l’ha detto per avvisare i compari i poteri forti, la finanza parassita a prepararsi per gestirne il risultato finale. Prepararsi per essere in sella come prima e più di prima.
La Merkel si è già portata avanti con i lavori, sta riuscendo in quello che Hitler non è riuscito con i carri armati, la grande Germania che domina l’Europa, se la compra e detta la linea. La Grecia, tra poco, sarà una colonia della Germania, se la stanno comprando tutta, mentre i Greci sono allo stremo e sull’orlo di una guerra civile a Bruxelles ci raccontano la bufala che la crisi greca rischia di far fallire l’euro. Mettiamola con un esempio che piace tanto alle banche, alle multinazionali, al capitalismo parassita, è come se in una azienda comandasse uno che ha il 3% delle azioni sopra gli altri che hanno il 97%.
Quella di Monti è l’unica osservazione che condivido con un distinguo. La speranza e gli ideali sono stati tolti alle masse dalla propaganda del regime capitalistico dell’alta finanza globale, in Italia è stata aiutata dalla P2 e dalla lega individualistica, razzista e settoriale ed è per questo che la rivolta non sarà una rivoluzione, sarà una rivolta corporativa ed incendiata dalla miseria, senza un vero progetto e senza ideali che non siano la sopravvivenza o gli interessi di categoria.
Quello di Monti non è un allarme, è un auspicio, e prepara la sua cricca di bancari a provocare la rivolta massacrando ancora di più la massa sino a farle perdere la testa,in parole povere affida il lavoro sporco alle vittime della loro politica economica mentre si preparano alla raccolta dei frutti appena sarà finita. Noi, nel 1945, abbiamo sconfitto la dittatura, Mussolini, ma il capitalismo ne è uscito più forte e parassita di prima.
C’è il forte rischio che tutta Europa faccia la fine dell’Egitto ma a parti invertite. L’Egitto ha fatto la rivoluzione contro il dittatore e si è trovata un governo di generali è passata da un regime di tipo A ad uno di tipo B, noi corriamo il rischio di fare una rivolta contro le banche ed il governo che le rappresenta e potremmo finire direttamente in un regime fascista con tanto di dittatore e, quel che è peggio, è che saremo convinti di aver fatto la rivoluzione.
Con i movimenti di indignati, cani sciolti, categorie, interessi individuali e di lobbies non risolveremo niente, senza una politica forte e socialista che faccia rispettare la nostra Costituzione faremo un salto nel buio, un passo indietro di 90 anni e le disuguaglianze sociali non cambieranno di una virgola.
L’unica vera manovra equa e compatibile con la nostra Costituzione è quella che ho scritto sopra e che ripeto:
L’unica finanziaria che il banchiere avrebbe dovuto fare, per essere serio e credibile come professore e matematico, avrebbe dovuto essere una finanziaria da 80 miliardi di euro, 40 messi sul banco dal 10% di italiani che ha il 50% della ricchezza, e 40 dal 90% di italiani che si dividono gli avanzi, nemmeno in parti uguali e dunque, anche questi avrebbero dovuto pagare in base al loro reddito.
L’ho scritto per tre volte e non è stato un errore, è fortemente voluto.
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