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Non è un paese per giovani

Da Loredana V. @lorysmart

Non è un paese per giovani

C’è uno scontro generazionale in atto.

Scontro dovuto alla crescita dei baby boomer ed al progressivo aumento dell’età media: si vive più a lungo, ma non è detto che si viva necessariamente meglio.

A fronte dell’invecchiamento attivo cui è dedicato l’anno 2012 e citato ad esempio dall’ormai quasi ex premier Monti, ci sono tantissimi giovani che, schizzinosi o meno come li apostrofa la Fornero, sono in cerca di un futuro. Giovani che hanno pienamente diritto di fare le proprie esperienze, di proporre nuove idee, anche in campo politico, ma questo non è possibile, perché i soliti noti occupano tutte le posizioni chiave di potere e non intendono assolutamente lasciarle.

Invecchiamento attivo quello di tanti anziani che si sostituiscono al cosiddetto welfare, alle carenze delle istituzioni, facendo i nonni a tempo pieno per risparmiare ai figli le spese di asili nido e baby sitter.

Invecchiamento attivo quello di tanti che vorrebbero finalmente andare in pensione ma non possono, perché percepirebbero rendite ridicole e si rassegnano quindi a proseguire l’attività lavorativa o, se pensionati, arrotondando con lavoretti pagati pochi euro.

Non ultimo, l’invecchiamento attivo (sia anagrafico che politico) quello dei nostri politici che non si decidono a levarsi dai piedi anche per continuare a percepire i loro lauti compensi.

Allora quello di Monti è invecchiamento attivo, come quello di Bersani, Bindi, Fini, Casini. Quello di Berlusconi non è invecchiamento attivo, anzi fa ridere, qualcuno gli dà del rimbambito….perché? Mistero. Ma resta comunque il fatto che TUTTI indistintamente non si decidono a scollare il deretano dalle sedie!



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