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Nell’anticipo, com’era prevedibile, Bath sconfigge e lascia a zero i Falcons. 21 a 0 il risultato finale, al termine di una gara che – a dire il vero – Bath ha faticato a portare a casa. 6 a 0 il risultato al termine della prima metà, e le mete arrivano tutte verso la fine. C’è da dire che il tempo da lupi di venerdì sera non ha aiutato a rendere la gara spettacolare. Nel primo tempo i Falcons sbagliano un drop e una punizione. Si avverte la mancanza del Gopperth, che fuggito da Newcastle ha dato acqua, vivande e punti al Leinster di Dublino. Le statistiche del match dicono che i Falcons hanno avuto possesso, metri corsi con la palla, buone ruck e tackle, mentre hanno sofferto nelle mischie e nelle maul (infatti le mete sono arrivate con carrettini e alcune punizioni da mischia). E’ mancata la fase di realizzazione – se il disastro fosse tra i trequarti mi sembrerebbe di parlare dell’Italia di Mallett… Buona, nel Bath, la prestazione del giovine Ford (11 pt. e che piedino!), mentre la meta è stata realizzata da Perenise (l’altra è tecnica). Impressiona il numero dei placcaggi, più del doppio quelli realizzati da Bath rispetto a quelli dei Falcons, con in “doppia cifra” praticamente tutta la mischia (Attwood, Garvey e Gilbert su tutti). Eastmond si è fatto male, ma sembra nulla di grave: al suo posto è entrato Gavin Henson (questa è la nota di colore).
I Saracens battono gli Irish 42 a 20. Curiosamente la partita ha avuto lo stesso parziale in entrambi i tempi. Per i Sarries due le mete del tallonatore ventitreenne Jamie George (foto), seguono Vunipola e Ashton allo scadere. L’altro bimbo terribile, Owen Farrell, fa 22 punti al piede. Gli Irish vanno in meta con Low e il giovanissimo Yarde (l’attendevamo al varco..) - che da novello Lazzaro si alza mentre viene curato dai medici e va a concludere l’azione in meta -, mentre i punti di Ian Humpreys sono 10. Anche qui le statistiche mostrano degli Irish combattivi, ma poco disciplinati, specie in mischia. Ottime le prestazioni, comprese le belle mete, di bambinone Jamie George (Brits è avvisato…), dei devastanti Vunipola e di quel Jacques Burger namibiano già segnalato la scorsa settimana. Yarde, dal lato Irish, viene già consacrato come ala dal grande futuro, e non possiamo che accodarci.
La vera sorpresa di settimana è la vittoria di Sale su Gloucester per 22 a 16. Avevo pronosticato che i biancorossi avrebbero fatto casino con tutti? E infatti qui si fanno fregare da una squadra pure temporaneamente orfana del giocatore di maggior talento, Danny Cipriani; perdipiù in casa. Negli Sharks quel vecchio marpione di Cueto piazza una meta e un assist per quella del giovane Forsyth. Al piede punti di Arscott, MacLeod (e che passaggio sulla meta di Cueto!) e drop di Joe Ford. Gloucester va in meta con Trinder, abile a trovare spazio tra la linea avversaria, punti al piede (11) di Freddie Burns. Sale Sharks fa il possesso e – per usare termini calcistici – Gloucester va di contropiede. Stupisce che con 470 metri corsi con la palla (contro i 189 di Sale) e i 28 giocatori battuti contro 9, non siano riusciti a fare di più. In fase difensiva tra gli Sharks si sono distinti il neozelandese Paterson ex Cardiff Blues, Braid e Seymour.
I Saints abbattono Exeter, come da pronostico. 38 a 11, mete di Hartley, i due Pisi, Tom Wood e Samu Manoa per Northampton, del gigantone australiano Mumm per i Chiefs. Al piede 13 punti per Myler, 6 per Steenson. Partita già chiusa all’intervallo, dominata letteralmente dai Saints – esticazzi! mi verrebbe da dire, vista la differenza qualitativa negli schieramenti.. Osservato speciale North e le sue galoppate (oltre 100m percorsi con la palla in mano), grande partita di Dylan Hartley, voglioso di riscatto dopo il finale di stagione che gli è costato l’esclusione dai British&Irish Lions. Dai Saints giungono queste parole: “He has worked very hard during the summer, he has had no pre-season games, so to come in and play like that shows what sort of player he is. He is our leader because he plays and leads by example”.
Giungiamo alla sfida persa dai Wasps contro gli Harelquins 15 a 16. Qui il nostro beniamino Andy Goode ha preso il palo nella trasformazione che a tempo scaduto poteva dare ai Wasps una vittoria quasi clamorosa. Avranno tempo di rifarsi. Complici le mete della premiata seconda linea Palmer-Launchbury, gli Harlequins riescono ad avere ragione solo grazie alla maggior precisione al piede di Nick Evans e alla meta giunta al 70' dell’esperto Karl Dickson, subentrato al mediano di mischia Danny Care. Partita molto equilibrata, il nostro Andrea Masi ha giocato estremo. Da segnalare la prestazione di George Lowe : 12 placcaggi ben portati, di cui uno decisivo su Varndell.
Nel posticipo i Tigers hanno sconfitto i Warriors 32 a 15, anche qui secondo pronostico. Ospiti che vanno in meta con Chris Jones e il figiano Matavesi (punti al piede di Ignacio Mieres, apertura argentina), Tigers che colpiscono con Thompstone, Mele (esordio felice in Inghilterra del minuto mediano di mischia – come da tradizione francese, Parra, Elissalde, Mele, della serie “nella botte piccola…”), Crane e Goneva, punti al piede di Ryan Lamb e Williams. Ottima partita di Julien Salvi (14 placcaggi), durante l’inferiorità numerica Worchester prende la meta di Crane che chiude definitivamente il match.
Una cosa che ha impressionato è il numero di giocatori che hanno giocato e si sono distinti nati dal 1989/1990 in qua. Incredibile. Prendere appunti.
Ultima roba e dopo non vi rompo più: il prossimo turno è molto interessante e ci dirà – o comincerà a darci delle risposte – sulle gerarchie di questa Aviva Premiership. Molte le gare equilibrate sulla carta, dove è difficile fare pronostici.
@talinotalepe
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