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Non esistono i traguardi - 20 Giugno 1961 -

Da Johakim @Johakim
Non esistono i traguardi - 20 Giugno 1961 -
La sensazione è strana. Alcuni di voi ci sono passati, altri ci passeranno fra un più di tempo. E' il giorno della svolta, del giro di boa.
E' il giorno di un compleanno a metà fra il traguardo ed il declino.
Certo una lo prende con filosofia: il tempo non si ferma ad aspettare nessuno. Ma se mi metto a considerare i giorni che sono passati, i momenti vissuti, le ore, le fasi trascorse della mia vita... allora merita che io mi fermi a pensarci qualche momento di più.
Ho un cestino pieno di "grazie" da consegnare, partendo dal mio primo giorno di vita a quest'istante preciso.
Nel bene o nel male devo poter ringraziare tutti quelli che mi hanno tenuta per mano, che mi hanno sorretta ed amata o che si sono fermati anche solo a parlare per qualche ora, in qualche momento, da qualche parte del mondo con me.
La mia famiglia prima di tutto. Mia madre e mio padre che mi hanno guidata, educata, consigliata e se necessario sgridata. La stessa famiglia che ho abbandonato, un giorno, fuggendo di nascosto per rincorrere il mio cuore. T
roppo presto però, ero ancora troppo giovane e che non si è mai permessa di dirmi"io te l'avevo detto...".
Grazie per essere state le prime persone che mi hanno amata e che ancora oggi non hanno spesso di farlo.
Mia figlia. Lei che ho tenuto prima dentro di me per poi lasciarla libera nel vento. Che ho avuto per mano più come sorella minore che non come madre.
Lei che è cresciuta con me e che malgrado i rimproveri nei miei confronti che forse non avranno mai fine, è la mia unica certezza, il mio orgoglio, il mio grande amore. Grazie se imparerai dai miei sbagli, con amore. Grazie per aver dato vita alla vita.
Gli uomini e le donne che ho amato. Grazie anche a chi mi ha fatto del male. Da loro ho imparato
a difendermi, a crescere, a combattere per i miei desideri. Grazie a chi mi ha lasciata ed a chi ho abbandonato strada facendo. Ognuno di loro ha posato una piccola goccia di vita, lasciandola scorrere o bagnandomi fin nella profondità del mio animo diventando parte di me, nei pensieri, nei discorsi, nei gesti e nelle emozioni. Grazie per avermi insegnato a capire e ad amare anche me.
A quelle persone che, dietro ad un banco, m'hanno insegnato ad essere libera. Che con le parole dei libri mi hanno istruita nella mente, nel corpo e nell'anima.
Grazie per avermi dato una possibilità in più di esser parte del mondo in cui vivo e non sentirmi inferiore a nessuno.
Alle creature senza parola che mi hanno sempre seguita, aspettata, rincorsa. Loro che non hanno mai chiesto nulla se non una ciotola piena, un giochino di pezza, una mano che toccasse il loro destino. Grazie per avermi insegnato ad provare un amore diverso e profondo.
A chi c'è e mi ha dato le chiavi del cuore, soprattutto del mio. A chi non si immagina l'importanza che ha in quest'istante di vita. A chi si vorrebbe nascondere dietro ad un bizzoso carattere per le ferite che ancora gli dolgono. A chi si chiede se sono felice senza pensare a se stesso.

Grazie per avermi dato il permesso di esserti accanto.

A questa vita che ha tolto a volte qualcosa ma mi ha reso in cambio moltissimo.
Mi ha dato i tramonti e le albe, il profumo dei fiori. La pioggia battente, la neve ed il vento. Mi ha dato i sorrisi e le lacrime di un intero universo. Ha cercato di farmi imparare quando non volevo vedere ed ha cercato di farmi capire quando non volevo sentire.
Vita, traguardi. Appoggiata a questo paletto, l'ennesimo, ma un più importante degli altri.
Eccomi pronta ad aprire le pagine di un nuovo capitolo, il mio, in questo unico istante lunghissimo.

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