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Non esistono più luoghi incontaminati

Creato il 22 dicembre 2011 da Simone D'Angelo @SimonDangel
Non esistono più luoghi incontaminati

I fertilizzanti artificiali sono una delle cause dell'inquinamento da azoto

Dalla fine del XIX secolo ad oggi l’inquinamento provocato dalle attività umane ha contaminato anche gli ecosistemi più remoti della Terra. In particolare quello da azoto ha avvelenato i bacini idrici dell’emisfero boreale che si trovano a migliaia di chilometri dalla città più vicina.

A rendere noto questo fenomeno è un recente studio internazionale in cui sono stati analizzati i sedimenti di 36 laghi situati nel nord degli Stati Uniti, in Canada, Groenlandia e Norvegia.

La contaminazione, affermano gli autori, ha avuto inizio a partire dal 1895. A quella data, infatti, si fanno risalire, dalle analisi sull’azoto, i primi cambiamenti rilevanti nella composizione dei sedimenti lacustri. Negli ultimi 60 anni c’è stata un’accelerazione nella contaminazione a causa della commercializzazione di fertilizzanti artificiali a partire dal 1950.

Sofia Holmgren, una delle autrici dello studio e ricercatrice dell’Università di Lund (Svezia), spiega che la composizione delle diatomee, alghe silicee, è cambiata a causa sia della combustione dei fossili sia dell’utilizzo di fertilizzanti azotati, sempre più massiccio in agricoltura.

L’azoto viene trasportato dalle correnti d’aria e raggiunge il suolo attraverso la pioggia e la neve. In questo modo riesce a viaggiare anche per migliaia di chilometri e a raggiungere i laghi e gli ecosistemi più lontani. L’azoto è un importante nutriente per le piante ma un uso eccessivo può provocare l’inquinamento dei corsi d’acqua, smog e piogge acide.

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