Se volete farvi due risate e riflettere sul potere che la lingua esercita sulle nostre menti, colte o incolte che siano, vi consiglio spassio e appassionatamente Non ho niente da dire ma so come dirlo. Trattato ad uso del moderno opinionista di Claudio Nutrito, edito da Stampa Alternativa/Nuovi equilibri.
Vi dico subito che Claudio Nutrito di mestiere fa il consulente e il formatore aziendale, ha scritto vari articoli apparsi su diverse testate ed è autore di altri libri dai titoli: Parole paravento, Non tutto il marketing vien per nuocere e Voglio essere più creativo!
Tanto per precisare che il soggetto “lingua e comunicazione”, Claudio Nutrito lo mastica quotidianamente.
E, infatti, questo librettino di 94 pagine (+ breve elenco finale di citazioni sull’opinione), ci conduce, ridendo e scherzando, proprio attraverso una lieve analisi della nostra lingua che ben si presta a parlar bene senza dire nulla.
In 17 x 12 cm di libro, l’autore spiega come esprimere tutto e il contrario di tutto, citando, listando e commentando ironicamente vari esempi linguistici. Vaste e ricche di contenuti le diverse categorie grammaticali cui l’autore fa riferimento: aggettivi, avverbi, prefissi e suffissi – sapientemente posizionati.
All’appello linguistico non mancano però le illuminazioni sull’uso e consumo di proverbi, espressioni tipo, parole nuove- inevitabilmente introdotte da un dotto e innovativo “che io chiamo…”, rimedi per qualunque problema - che sia esso a monte o a valle- e che cominciano sempre con uno strategico “ci vorrebbe…” e quant’altro la lingua ci offre per straparlare senza alcuna cognizione di causa – e spesso anche di effetto.
Oltre a ridere, sorridere e ammirare la lingua nella sua sfacciata “millanteria”, del libello ho molto gradito i piccoli, discreti accenni ai classici e ai commenti fatti e rifatti nei tempi che furono. Non smetto mai di stupirmi di quanto la vita sia, in fondo, un susseguirsi di corsi e ricorsi storici e,soprattutto, di detti e ridetti “sociali”.
Senza entrare troppo nel merito, per non sciupare il gusto della lettura, cito solo questo bizzarro commento in seguito alla nascita del libro. Quando uscì il libro, dopo l’invenzione di Gutenberg, i chierici, come si diceva allora, cioè i filosofi e gli scienziati dissero: “E’ abominevole, perché ognuno si chiuderà nel suo libro e nessuno parlerà più” (p. 38)
Già sentita? Ecco, In queste 94 minipagine create per diventare, o magari, stanare un moderno opinionista, un guru o un gurino – ovvero un guru che ostenta falsa modestia- ci sono parecchie chicche di questo tipo che rendono la lettura ancora più interessante. E, insomma, l’avrete capito. Io lo raccomando. E’ un ottimo compagno nei momenti di attesa dei nostri innumerevoli turni della vita quotidiana ed è talmente mini che entra benissimo in qualunque borsa o borsello.
Insieme abbiamo anche preso qualche cappuccino.
(Questo testo è stato pubblicato sul sito Libri su libri)
Non ho niente da dire, ma so come dirlo - Trattato ad uso del moderno opinionista di Claudio Nutrito
Fuori collana
104 pagine
ISBN: 978-88-6222-124-5