Ho perso tempo con lui
Siccome è il mio giorno libero, si dà per assodato che non abbia un cavolo da fare.Non ho da finire il registro (sì, bravi, io sono una di quelle che non riesce a scrivere il registro in classe, ma precipita nel baratro della lezione e dei virgulti e poi, sì, quando esce da quattro ore di seguito in prima mette il registro nel cassetto e scappa fuori a inseguire la sua sanità mentale e il giorno dopo arriva a scuola giusto per fare (di nascosto) le fotocopie della mappa concettuale che ha composto il giorno prima invece di compilare il registro e, sì, sono anche una lazzarona che qualche volta lascia il registro nel cassetto e corre a casa a preparare il pranzo per il figliolo che già una volta, tornando da scuola, le ha mangiato un pezzo di gamba di sedia, eccetera… Insomma, io il registro ho sempre da metterlo in pari, e così sono lì con tutte le mie griglie di excel ben compilate con i punteggi trasformati in voti ma devo anche inserirli sulle pagine del registro, anche se, siccome è il mio giorno libero, vox populi dice che non ho un cavolo da fare e ho due colleghe che mi dicono che loro invece hanno tutto a posto già da settembre);
Non ho da rifare i letti, pulire i bagni, stirare le camicie, accompagnare la mamma dalla parrucchiera che qui c’è ancora un sottiiile strato di ghiaccio e meglio accompagnare la mamma dalla parrucchiera che farle assistenza con il femore rotto, non ho da svuotare il frigo che qui se no la prossima volta che lo apro mi scivolano fuori i formaggi camminando, non ho da finire il fumetto sul medioevo, non ho da preparare il libretto su una cosa e su un’altra che ora non posso dirvi, non ho da lavare i piatti della colazione ché tutti scappano fuori di corsa ché tanto io sono a casa e non ho una beata mazza da fare e allora due tazze e tre scodelle posso anche lavarle io, no?
Comunque, ché altrimenti sto qui a perdere tempo (che mi piace assai ma non è quello che devo fare, no, non oggi), comunque, siccome non ho un tubo da fare, stamattina devo formattare il computer del figliolo che ci ha caricato dentro l’impossibile e poi capita che l’ultima cosa, proprio quella che gli interessava, una specie di tastierina che però fa tutti i versi (non ho tempo di pensare a come si chiama, ora), ecco, quando ha caricato quella, bùm, non è andata. E allora ci ha messo mano l’informatico di casa, che odia i personale computer e si vede e lo dice, e £$%”#zz##&ando di qui e di là ha fatto in modo che la tastiera (sintetizzatore?) non andasse ugualmente e in più il computer è diventato leeeeeeeeeentisssssiiiiimo, così che il figliolo prima ha £$%”#zz##&ato di qui e di là anche lui e poi si è deciso a trasferire tutto sul disco esterno (mio) e a formattare. Cioè, no, lui è a scuola. Formatto io.
E siccome non ho niente da fare, stamattina, mentre aspetto che la stampante mi sputi l’ennesima tabella di punteggi, voti, medie, eccetera, apro il computer del figliolo e scopro che ha la password.
Che io glielo avevo detto ieri: ohè, ricordati di darmi la password, altrimenti col cavolo che riesco a farti il lavoro. E lui: sì, sì, sì.
E’ stato come quando gli ho chiesto di portarmi giù la roba scura da lavare: è ancora lì in bagno (in terra) che grida: lavami, lavami. Uguale la password. Sì sì sì, e la password ce l’ha ancora lui. In testa.
Così, siccome non ho niente da fare, ho dovuto (ho dovuto, capite?) accendere questo computer, e fare una ricerca basata sul “suggerimento” che il figliolo ha astutamente inserito sotto la password.
Chitarra Ozzy.
Ecco.
Ozzy sarebbe Ozzy Osbourne (questo lo so).
Ora, so anche che c’è qualcuno che, al volo, sa già la risposta.
Io ho dovuto fare una ricerca e leggermi la biografia di Ozzy (sapevate che si è mangiato un pipistrello durante un concerto?).
E poi, comunque, ho trovato la password.
Ho aperto il computer del figliolo. E mentre si caricava (leeeeentameeeente) sono tornata qui e vi ho aggiornato. Perdendo altro tempo, mentre voi pensate: guarda questa qui: il suo giorno libero e non ha un cazzo da fare.