Magazine Cultura
Signora che si avvicina alla mia
postazione e, con fare estremamente maleducato e il tono di voce
alto, comincia:
“Ma tutta quella gente in fila è per
la scolastica?”
“Sì, Signora.”
“Io non ho proprio tempo da perdere,
mi guardi se ci sono questi libri!”
E mi mette in mano una lista di libri
scolastici.
“Signora se vuole può lasciare, con
un acconto, la lista al settore scuola. I colleghi la richiameranno
appena l'avranno controllata.”
“Io non lascio nessun acconto, mi
guardi se ha questi libri!”
“Signora non funziona così, c'è una
fila da rispettare e i libri di scuola non sono consultabili a
computer.”
“Io lavoro, sa? Non ho mica tempo da
perdere!”
E se ne va (dopo avermi strappato la
lista dei libri di scuola dalle mani).
Ora, giusto qualche considerazione.
La prima è che le persone non si aggrediscono, per nessun motiv. La
seconda è che se non hai tempo da perdere puoi far venire tuo/a
figlio/a che sicuramente ha più tempo di te. La terza in realtà è
una domanda: dal momento che ci tieni tanto a farmi sapere che tu
lavori e non hai tempo da perdere... secondo te io che ci faccio qui?
Non sto lavorando forse? Dovrei, non si sa bene in base a quale tuo
diritto divino, passare davanti a tutta la gente che sta aspettando,
diligentemente in fila, il proprio turno solo perché tu non vuoi
aspettare?
Voglio emigrare su Marte!
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Cronachedallalibreria
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