Il referendum truffa consentirà ad Assad di mantenere il potere fino al 2028. La Siria sta ancora lottando per la libertà e gli oltre 9.000 morti in un anno sono un messaggio per tutto il mondo.
La storia si ripete, ma la politica è sempre la stessa.
Mentre continuano gli scontri tra le forze di sicurezza e l’opposizione, domenica 26 febbraio, il regime siriano ha tenuto il promesso referendum costituzionale che dovrebbe “teoricamente” aprire il sistema politico del Paese al multipartitismo.

Ben il 57% è stata l’affluenza alle urne degli elettori siriani (stranamente quel 7% ha fatto la differenza) e con l’89% dei voti favorevoli il referendum ha aperto la strada alla nuova Costituzione in Siria. Siamo dovuti arrivare a 9093 morti per ottenere un cambiamento, ma quanti ne occorreranno per aprire la strada ad un presidente meno sanguinario? Questa è la domanda che molti giovani della mia età si pongono.
Riguardo a questo ho chiesto ad alcuni attivisti nel Paese cosa ne pensavano di questo referendum e le risposte sono state: “Io, e quasi tutti i ragazzi che conosco, non siamo andati a votare perché non vogliamo perdere tempo con le prese in giro del Governo. Il nuovo codice civile non ha portato niente di nuovo e non ha senso farne un altro migliore se il regime non rispetta i diritti del uomo, anche perche dà poteri immensi al presidente.”

Le vittime della repressione in Siria; regione per regione in un anno sono state uccise 9093 uccise
Cio che caratterizza la nuova Costituzione è che impone un limite di due mandati al capo dello Stato. Ma la cosa più interessante è che gli anni passati finora al potere da Assad non contano, il che vuol dire che il presidente potrebbe mantenere l’incarico fino al 2028. Noi sappiamo che ciò è possibile finché le schede elettorali sono già votate prima ancora che si vada a votare. E dopo di lui chi avremo? Forse suo figlio o il figlio di suo cugino o ancor meglio il figlio di suo fratello e così via.
“Vorrei che si sapesse”
[dalla Siria l'appello di un attivista]

Vorrei che si sapesse che il livello di paura dei siriani prima della rivolta è arrivato al massimo e Hafez insieme a suo figlio darebbero lezioni di dittatura a Stalin e Mussolini. In Siria non solo chi non sostiene la politica siriana viene arrestato e fa una brutta fine, ma anche le persone che cercano di migliorare il Paese indipendentemente dai loro ideali politici… Chi è stato in Siria sa che qualunque progetto economico o sociale veniva sempre abbandonato o non terminato… il regime non vuole infatti che le condizioni migliorino, perché migliorare le condizioni delle classi sociali più deboli significa aprirle al mondo, il che è pericoloso perché può indurre le persone a cominciare e pensare…
Vorrei che si sapesse che purtroppo le ferite del 1982 sono ancora aperte e che ci sono dei detenuti ancora nelle profonde prigioni di Tadmur.
Vorrei che si sapesse che Aleppo è saldamente controllata dagli apparati di sicurezza e dalle spie che riempiono tutte le strade: la città è soffocata.
Vorrei che si sapesse che la rivolta egiziana ha vinto perché l’esercito si è schierato con il popolo, cosa che non succede ad Aleppo, anche perché in Siria è l’esercito che comanda, anche se non apertamente.
Infine vorrei che si sapesse che la rivolta ha già vinto introducendo il valore della libertà e il sacrificio per il Paese che riempie di speranze le generazione future.
Un altro punto interessante della nuova costituzione è che per candidarsi alla presidenza sarebbe necessario aver vissuto per almeno dieci anni consecutivi in Siria e non avere un coniuge nato all’estero, se non che i leader dell’opposizione sono in gran parte dissidenti ed esuli che vivono da tempo all’estero. Infine, viene consentita l’organizzazione di partiti politici, purché non su base religiosa o etnica…E questo viene chiamato regime laico??!!

Fortunatamente, oggi come oggi, i giovani si stanno svegliando, iniziano a conoscere, ad approfondire, ad aver maggior contatto con la realtà che li circonda e tutto questo grazie a internet e al libero accesso ai siti di informazione…
Ma la questione che ripeto a ogni siriano che appoggia ancora questo governo o è indifferente, a ogni uomo cittadino del mondo, a ogni politico che opera per la democrazia, per la liberta è: “Fino a quante vittime dobbiamo arrivare, quante donne e quanti bambini devono morire perché si possa fermare questo genocidio? Ho paura che la cecità di cui soffre il resto del mondo oggi sarà un male piu grande domani.”






