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Non mi meraviglio del fatto che secondo Berlusconi Mussolini fece delle cose buone, era il pensiero dominante nella maggioranza silenziosa della Democrazia Cristiana. Non è fascista e non è antifascista lui è aziendalista. La sua ovviamente.

Creato il 28 gennaio 2013 da Slasch16

mussoliniberlusconiForse si è documentato con i diari falsi del duce che Dell’Utri spaccia per buoni anche se sono stati scritti, secondo gli studiosi,  da due signore di Novara, madre e figlia, che furono anche arrestate e processate.
Già autrici di vari falsi mussoliniani negli anni 50.
A parte che il piduista è provvisto di una fantasia infinita se ne è inventate talmente tante dal finire per crederci, non distingue più la realtà dalla sua fantasia, basti ricordare quando si è presentato agli italiani come antifascista che da bambino di seconda media  andava con  ad attaccare manifesti con i suoi compagni di liceo. Era già avanti con i tempi. A 12 anni. Gli hanno pure battuto le mani.
Lui fa notizia con le sue sparate e tutti gli antifascisti si indignano come se i discorsi del piduista fossero dettati dalla simpatia per il duce, avessero dietro un ideale se pur sbagliato e orrendo, mentre lui non è interessato al fascismo o all’antifascismo tant’è che alla commemorazione che si è tenuta ieri al Binario 21 in occasione della Giornata della Memoria si è addormentato.
Egli non ha ideali che non siano le sue aziende ed il liberismo utile a fargli fare utili, se poi c’è un regime qualsiasi tanto meglio purchè sia nell’interesse delle sue imprese.
Lo sdoganamento dei fascisti attuato dal piduista, quando è sceso in politica, ha portato all’ignoranza ed al qualunquismo in merito a vent’anni di fascismo che vennero trattati alla Bruno Vespa da quasi tutti i quotidiani italiani al servizio del regime mediatico che distribuisce pubblicità.
Gli italiani in fondo sono buoni, anche quando usano il gas come in Etiopia, ed il fascismo non è stato il padre del nazismo ma un nazismo all’italiana, quello dei buoni.
Non dimentichiamo le colonie per i bambini, la pensione e tutto ciò che il revisionismo storico ha messo in campo per diluire, cancellare i crimini di cui si è reso responsabile il regime.
Dopo tutto il qualunquismo con cui il piduista giudica il fascismo è figlio dell’anticomunismo viscerale che serpeggiava anche nella maggioranza silenziosa che si è riconosciuta dopo la guerra nella Dc.
Tantissimi fascisti si sono accomodati nella Dc, la maggior parte di essi in silenzio ma sempre pronti in caso di pericolo a votare a destra se non ad allearsi con essa pur di mantenere il potere.
Come avviene oggi.
Non dimentichiamo che nel 1959 il governo Segni, monocolore Dc, fu appoggiato da liberali, missini e monarchici.
Era la nostalgia che li teneva insieme ed insieme lo sono ancora oggi che hanno cambiato il nome prima Forza Italia e adesso Pdl.
Sono sempre gli stessi, tolto qualche nostalgico che è passato direttamente alla lega. Dal nazifascismo al nazileghismo.
Basti confrontare i risultati elettorali di Lombardia, Veneto e Piemonte, prima e dopo la nascita della lega, per vedere che il pozzo dove prende i voti la lega è lo stesso dove li prendeva la Dc. In modo particolare nel Veneto.
Ogni anno in occasione della Giornata della Memoria o del 25 aprile fascistelli di ritorno imbrattano luoghi storici legati alla memoria antifascista o fascista, lapidi, monumenti o quant’altro, per ricordarci che sono ancora tra noi.
Lo sdoganamento dei fascisti da parte del piduista ha portato all’aumento di questi fenomeni.
Tra l’altro lui fa queste esternazioni per opportunismo elettorale, cerca di rendersi simpatico alla destra estrema che ha già i suoi riferimenti, tipo Storace o Casa Pound,nella speranza di catturare qualche voto in più per salvarsi dai processi.
La cosa anomala è che i movimenti estremi della destra si schierano contro le banche, il capitalismo spinto e sono apertamente contro Berlusconi e quello che rappresenta salvo poi apparentarsi con lui se non addirittura votarlo apertamente.
La lega non ha inventato niente di nuovo nell’allearsi con Berlusconi mentre la base è antiberlusconiana, la stessa cosa avviene tra la destra fascista ed il potere democristiano da mezzo secolo, adesso hanno solo cambiato nome ai partiti ma il cemento è lo stesso.
L’anticomunismo, millantato. Perchè di comunisti in giro ne vedo ben pochi, tutti hanno accettato chi più chi meno il capitalismo finanziario e parassita.
Lui dice queste fesserie perchè se lo può permettere e perchè se ne frega della nostra storia e dei nostri martiri, lui è interessato solo a due cose: le sue aziende e le sue concubine. Non so in quale ordine.
Lui può dormire durante la commemorazione della Giornata della Memoria, può dormire durante i dibattiti sulla libertà e democrazia in Parlamento, lunghi e noiosi, lui si sveglia solo se arriva la Guardia di Finanza, si discute di diritti televisivi o c’è da sputtanare la Magistratura.
Non per giustificarlo ma nella maggioranza silenziosa del Pdl e nel neofascismo razzista della lega sono in tanti a rimpiangere quando c’era lui ed i treni arrivavano in orario.
Lui fa solo da parafulmine per mania di protagonismo, gli altri fanno da claque, da followers.
Sta a noi antifascisti farci vedere, far vedere che siamo di più, sinceri democratici che il 25 aprila andranno in piazza alla faccia di Berlusconi, Dell’Utri e di tutti i berlusconoidi.
La destra italiana gli sarà sempre grata, senza di lui non avrebbero avuto il sindaco fascista a Roma e la Polverini.
Sono come i leghisti, di giorno gli danno addosso e la sera vanno a casa sua a mangiare. I tipici fascisti all’italiana che saltano su ogni vagone a portata di mano, purchè non vada ad Auschwitz perchè negano la storia ma la conoscono bene.
Il piduista non è credibile nemmeno in camicia nera, lui recita la parte che gli conviene per i suoi interessi.
E’ una questione di euro, non è ideologia e non è democrazia. E’ berlusconismo, una malattia che ha portato l’Italia alla rovina.
P.S. Leggo proprio adesso che Brunetta si schiera con Silvio. Da buon socialista.
Conferma la mia teoria, la maggioranza silenziosa non è più silenziosa e delira la sua passione per il duce.

Mussolini, Brunetta si schiera con Silvio:
«Espresso il pensiero comune italiano»



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