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Non mi piaci ma ti amo di Cecile Bertod: anteprima

Creato il 02 febbraio 2015 da Ramonagranato
Non mi piaci ma ti amo di Cecile Bertod: anteprima
L'attesa sta per finire! "Non mi piaci ma ti amo" di Cecile Bertod [Newton Compton Editori] sta per arrivare in libreria, dopo il successo come self publishing con il titolo "Wife with benefits".Io ho letto l'ebook più o meno un anno fa e, fin da subito, mi ha conquistata a tal punto che, confesso, di tanto in tanto, me lo vado a rileggere.Ora il conto alla rovescia arriverà fino al 12 febbraio per l'ebook, mentre per il cartaceo dovremo aspettare fino al 26 febbraio, ma mai attesa sarà così ben ricompensata.
***questo è un mio personale parere, certo, ma evidentemente molte altre persone la pensano come me se, solo in prenotazione, l'ebook è arrivato al 56esimo posto della classifica Amazon dei romanzi rosa. E scusate se è poco!***
Non mi piaci ma ti amo di Cecile Bertod: anteprima

Cosa faresti se per ottenere un'eredità ti chiedessero di sposarti?
Thomas e Sandy: lui nobile, ricchissimo, lei di una comune famiglia londinese. I genitori di Sandy sono molto amici del nonno di Thomas, per questo trascorrono sempre le vacanze estive a Canterbury, in una favolosa residenza, ma Sandy odia andarci, perché detesta Thomas. I due si perdono di vista finché… un giorno il nonno di Thomas muore, il suo testamento viene aperto, così il ragazzo si trova di fronte a un annuncio sconvolgente: il nonno gli lascia tutto, ma a patto che lui metta la testa a posto e si sposi. E con chi? Con la ragazza che secondo il nonno fa per lui, proprio quella Sandy Price che non vede da almeno dieci anni. Nel testamento il ricco signore ha previsto tutto nei minimi dettagli. Chi dei due rifiuterà, perderà l’eredità. E se nessuno dei due accetterà, l’intero patrimonio andrà in beneficenza. Sandy si trova in una strana situazione: è disoccupata e sta per comprare un bistrot da ristrutturare con le sue amiche. Ma la banca all’ultimo momento non le concede il finanziamento. Perciò, di fronte all’ipotesi di avere i soldi necessari al suo progetto, accetta la proposta di Thomas. Viene celebrato un finto fidanzamento per aggirare le rigide regole fissate dal nonno, finché qualcosa di inatteso sembra accadere tra i due. Ma l’happy ending è lontano, perché quando il sogno del nonno sta per essere coronato, ecco che sul più bello, proprio in una chiesa, scoppia il putiferio. E non sarà facile, per Thomas, riacciuffare il perduto amore… 
Si sono conosciuti da piccoli e si sono detestati. Ma adesso un testamento li obbliga a sposarsi...
I commenti dei lettori:
«Appena ho letto le prime righe mi sono innamorata di questo libro!!! Lo consiglio a tutte le romantiche e a quelle che per qualche ora hanno voglia di ridere e sognare». 
«Mi è piaciuto veramente. Il migliore tra gli ultimi letti. Ho riso e sorriso, perfetto per il suo genere». 
«Un romanzo che mi ha fatto fare più volte delle figuracce sui mezzi di trasporto pubblici; non ridevo così leggendo da… non lo so neanche io da quando! Divertentissimo, frizzante, romantico, dolce, emozionante. Un libro che è quasi una droga, scorrevole in un modo assurdo».
Cecile Bertod ha trent’anni, è una restauratrice e vive a Napoli. Tra un restauro e l’altro, ama leggere. Ha iniziato scrivendo fantasy, poi ha proseguito con il rosa. Nutre una certa avversione per i nerd, le cene alla romana e la piastra per i capelli.
Lasciatevi conquistare da un piccolo estratto:
Risoluta, mi appresto a scendere giù dal letto, ben decisa a chiudere la mia capitolazione indecorosa sotto il getto bollente dell’acqua calda, quando la porta della stanza si apre. Riporto rapidamente l’abito sul seno in gesto di difesa, mentre Thomas entra come se fosse la cosa più naturale del mondo, stringendo un cuscino tra le braccia. Indossa i pantaloni di un pigiama di felpa nera e una T-shirt verde militare. Sembra stanco. Si avvicina al bordo del letto strofinandosi un occhio con il dorso della mano. Dietro di lui compare Rudy con la bocca spalancata e la lingua penzoloni.
«Non si bussa?», chiedo, tornando a focalizzarmi sull’unico intruso indesiderato, e la mia voce risulta un tantino stridula.
«È il nuovo upgrade: “momenti d’intimità”. Si scarica automaticamente quando si decide di accettare una proposta di matrimonio».
«Io lo definirei spam indesiderato».
Sogghigna con espressione buffa e appoggia un ginocchio sulla trapunta.
«Allora, che vuoi?», chiedo con una punta di apprensione nello sguardo.
«Non mi dispiacerebbe una tazza di bergamotto», risponde stiracchiandosi.
«E la cerchi qui? Cos’è successo, hai perso il campanellino e non sai come chiamare la servitù?».
Non mi risponde, ma butta il cuscino sul materasso, accanto alle mie gambe.
«Che stai facendo?»
«Cambio il cuscino».
«Andava benissimo anche quello che c’era prima».
«Non riesco a riposare su quelli in lattice. Il mio è di lana», mi spiega, afferrando un bordo del lenzuolo per scostarlo.
Blocco quel gesto premendo la mano sulla stoffa e lo fisso con occhi sbarrati.
«Thomas, che intenzione hai?»
«Dormire?»
«Forse non ti sei accorto che questa è la mia camera».
Sbircia la stanza, immersa nel caos, poi torna a osservarmi divertito, per scivolare con lo sguardo dai miei occhi alle mie mani, premute sul seno nel tentativo di coprire un indecoroso completino di merletto.
«Posso garantirti di averne la piena consapevolezza».
«Ok, questo scherzo è durato anche troppo. Riprenditi la tua roba e sparisci!», esplodo, cercando di dimenticare di avere le gote in fiamme. Il mio gesto non sortisce alcun effetto, se non quello di strappargli un sorriso. Rimette il cuscino al suo posto e con uno strattone mi sfila il lenzuolo dalle mani, lasciandosi cadere a peso morto sul materasso.
«Thomas…».
«Sandy…», mi rifà il verso.
Rudy si appoggia al bordo del letto e inizia a piagnucolare, così lui si china in avanti, lo prende tra le braccia e se lo sistema teneramente sulla pancia, iniziando a grattargli il musino.
«Dannazione, sei impazzito?», esplodo, pur trovando il tempo di chiedermi da quando siano entrati così in confidenza quei due. «Che scherzo stupido è questo?»
«Perché credi che sia uno scherzo?»
«Non lo so, forse perché sono un’ottimista?»
«Mi dispiace, mai stato più serio», afferma senza sollevare lo sguardo dal cane, che si gode le coccole beato.
«Ok, hai vinto. Vado a dormire in un’altra stanza!».
Scendo giù dal letto infuriata e mi avvio verso la porta. Lui incrocia le braccia dietro la testa e aspetta che abbia superato la soglia per chiedermi con tono sardonico: «Ma come, non vuoi più sposarmi? Dopo che ti ho aperto il mio cuore… Che insensibile!».


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