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Un processo, un delitto, che ogni istante avviene sia ad opera dell’ambiente “esterno”umano, ipocrita e insostenibile, nel quale viviamo…Sia ad opera delle tendenze necrofile interiori dello stesso individuo. Sadismo….e masochismo. Purtroppo, la maggior parte di noi è ancora persuasa dall’indiscussa certezza che la “realtà” è semplicemente qualcosa che troviamo, bell e pronto, là fuori. E non, qualcosa che porta invece inesorabilmente a manifestazione, le dinamiche interiori, trascurate, misconosciute o demonizzate, dell’umanità. Dell’individuo. Se è vero che “conoscere”, è sempre un pò “arrabbiarsi”, certo è che una delle fonti più sane, da cui attingere spinte propulsive, è e rimane la forza che imprime, imprime e ancora e ancora, sempre e comunque una inviolabile linea di demarcazione, tra ciò che sono gli altri, e ciò che realizziamo essere “noi stessi”. E io ho fin qui parlato di confronto, di sana demarcazione, tra invidui e guide sobrie, coscienziose, oneste e integre. Immaginate quanto può essere detto, dell’individuo che accetta di annullare semplicemente la propia unicità, dietro a uno dei tanti, vecchi o nuovi, credi pre-confezionati, omologanti, che ci vogliono tutti uguali, tutti colpevoli, tutti imperfetti: tutti pecore. Quanto auto-sadismo può nascondere, in profondità, quanto si odia, a di sotto delle più composte e rilassate apparenze, un uomo che accetti ogni giorno verità ed esempi di seconda, terza, millesima mano, dogmi inindagati, invece di indagare e ricercare un proprio significato, unico e irripetibile, da dare a se stesso e a quanto lo circonda? E guardate che il problema è di un’attualità sconcertante. Pure in questa era di intenta trasformazione spirituale dell’umanità, la stragrande maggioranza di quanti sentono e decidono di voler cambiare, di volersi “ancorare” veramente alla propria essenza o evolvere, finiscono puntualmente per ripararsi sotto l’ombra di qualcun’altro, invece di fare perno solidamente sulle proprie gambe! Invece di “ispirarsi”, di confrontarsi e poi lasciare germogliare quella sacra sintilla di rabbia, che sola può portare alla demarcazione, al manifestarsi della loro differenza specifica, eccoli reprimersi prontamente, sopprimere il sussurro o il grido di un’anima che li terrorizza in quanto “loro e solo loro”, e affidarsi ciecamente all’ennesimo guru di sostegno. “Qualsiasi cosa accada, l’ha detto lui, non io! E’ una sua, non una mia responsabilità, in bene come in male! Non ne ho colpa, non ne ho merito!” Ma in questo modo, il mondo non può cambiar in meglio. Non là fuori, nella realtà che manifesta i pensieri e le dedizioni di queste persone. Non nel loro mondo interiore, dominato e costretto tra le spire della PAURA. E neppure per tutti gli altri, quelli con i quali questo genere di persona entra in contatto e interagisce, che si trovano a fare le spese delle azioni e scelte, di queste “caricature” di esseri umani in evoluzione… Un abbraccio controcorrente David The Hurricane Di Bella
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