Devo purtroppo aggiornare i marchi italiani passati recentemente in mano straniera: Pernigotti, Loro Piana, Gallo Nero, Pasticceria Cova, Berloni, Sergio Tacchini…acquistati chi da turchi, chi da cinesi, chi dagli immancabili francesi che stanno facendo man bassa delle nostre aziende, specie del tipo manifatturiero.
Ad essi si aggiunge la ventilata possibilità di Alfa Romeo che potrebbe delocalizzare la produzione delle automobili all’estero. Già mi piangeva il cuore passando nei pressi di Arese, davanti a quella fabbrica grande quanto una piccola città in palese abbandono, vuota, silenziosa, morta…piena solo dei fantasmi di una gloriosa epoca passata.
Giovannini critica Marchionne, dicendo che i segnali di ripresa ci sono, ma come dar torto all’amministratore delegato di FIAT? Bisogna renderci conto che è davvero l’ora di ricontrattare il costo del lavoro, opponendosi seriamente ai diktat di certe sigle sindacali, FIOM in prima linea, per la quale non è importante salvare i posti di lavoro degli operai, ma quelli dei suoi rappresentanti…. e per giunta ci si mette anche la Consulta che ha stabilito che deve esserci pluralità di rappresentanza anche per le sigle sindacali non firmatarie degli accordi. Aggiungiamoci il costo energetico, che è il più alto in assoluto in Europa, aggravato inoltre dai sovrapprezzi per le fonti rinnovabili che costano tanto e producono poco. Poi la tassazione arrivata a livelli insostenibili che penalizzano chi vuole fare impresa, le banche sempre più restie a concedere credito, la burocrazia che ostacola ogni azione con la sua lentezza e farraginosità… Con queste premesse, come può una persona sana di mente concepire l’idea di investire in Italia? Se può vende o se ne fugge lontano….