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SIMON GERRANS SUCCEDE A MATTHEW GOSS, MA LA BANDIERA NON CAMBIA. L’AUSTRALIA REGNA ANCORA SOVRANA SULLA COSTA LIGURE.
E GLI ALTRI FAVORITI? DICIAMO CHE, PER CERTI VERSI, E’ STATA LA CADUTA DI ALCUNI DEI.
Tre parole semplici semplici, che possono essere capite anche da chi non mastica bene l’inglese; “Non posso crederci!”. Per il secondo anno consecutivo l’Australia si porta a casa la classica di primavera, stavolta con Simon Gerrans. Il GS GeenEdge si gode una vittoria certamente prevista da pochi prima del via. Ma è stata anche l’edizione in cui abbiamo visto una specie di caduta degli Dei.
Cavendish che si arrende per via di una forma che lo tradisce ancor prima che si arrivi al finale, Petacchi che vive forse l’inizio di un silenzioso tramonto agonistico, Gilbert che cade alla fine della salita sulla Cipressa. Eppure alcuni protagonisti non sono mancati.
Mark Cavendish indietro e staccato è la notizia del giorno. E la Sanremo sembra destinata a vivere il suo clou solo quando arriverà il Poggio. Vediamo Cunego in gruppo, che una settimana fa non doveva nemmeno esserci. Effettivamente non si mai visto in corsa. con l’arrivo della Cipressa BMC e Liquigas sono in testa; le squadre di Gilbert e Nibali. Quando si ci prepara alla discesa dopo lo scollinamento, ecco Gilbert ruote all’aria. Sanremo finita per il campione del Belgio, che tenterà un rientro, vano, in solitaria sul gruppo.
Prima del Poggio quasi tutti i capitani iniziano a metter fuori il naso. Come l’ultima erta della Sanremo arriva, la Liquigas si gioca le proprie carte. Valerio Agnolli parte a testa bassa per allungare il gruppo. Dopo qualche scaramuccia di poco conto verso la fine del Poggio, Nibali scatta ed alla sua ruota si piazza l’uomo che non potrà crederci. Visto Gerrans alle ruote dell’italiano ecco Cancellara aprire il gas.
Al GPM del Poggio abbiamo Cancellara, Gerrans e Nibali. Sceso il Poggio e tornati sulla Statale Aurelia che porta dentro Sanremo, Cancellara chiede cambi ai colleghi di fuga, ma figurarsi se Gerrans aiuta lo svizzero che può essere per lui il miglior gregario sulla faccia della terra in quel momento. Nibali sa che se deve fare la volata, meglio stare dietro e sperare che Sagan riesca a rientrare. L’attesa sarà vana.
Gerani si fa portare fino ai 150 metri da Cancellara, e nella volata ha la meglio proprio l’australiano. Cancellara conquista un altro 2° posto, Nibali al terzo gradino del podio. Sagan? Medaglia di legno per il grande talento della squadra italiana. Tom Boonen è vittima di un brutto volo sul finale. speriamo che non abbia riportato problemi per le sue avventure al nord, ormai prossime ad arrivare.
Alla fine Gerrans sa dire soltanto “I can’t believe it!” ripetendolo due o tre volte di seguito ai microfoni RAI. L’australiano ha vinto il Down Under, che unito a questa vittoria italiana per lui vuol già dire un 2012 positivo.
Valerio Agnolli invece, che aveva acceso la corsa dei big sul Poggio, afferma che lui ed i compagni sono stati; “…protagonisti fino alla fine. Non abbiamo niente da rimproverarci”. Il suo capitano Nibali ribadisce; “Tattica giusta. Gerrans mi ha “marcato” fin dal mio scatto. Non abbiamo dato il cambio a Cancellara perché lui non rallentava nemmeno da quanto andava forte”.
Mentre Gilbert afferma di non aver sentito una buona gamba, aldilà della caduta, Cancellara è già più preciso; “Ho rischiato, volevo fare qualcosa sul Poggio e così ho fatto. Ho fatto il mio massimo, ed ho sicurezza che sto bene per il Nord”.
Cancellara in forma strepitosa, la voglia di rivincita di Boonen, Gilbert e Huschovd, Sagan che ora potrà giocare le sue carte visto che facilmente fino alle Ardenne Nibali non sarà presente. L’Italia si affida, verso Fiandre e Roubaix, a pochi possibili protagonisti come Oss e Pozzato, forse Visconti. Poi per le Ardenne c’è ancora tempo. Poca roba, ma una volta tanto perché non sperare che presto ci sia un italiano esprimere un sentito; “I can’t believe it!”
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