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Non posso mettere in dubbio l’esclusiva di Repubblica, con i mezzi che hanno, e la lettura dell’intervista al black bloc che mi fa porre delle domande. A me stesso ed allo Stato.

Creato il 17 ottobre 2011 da Slasch16

Non posso mettere in dubbio l’esclusiva di Repubblica, con i mezzi che hanno, e la lettura dell’intervista al black bloc che mi fa porre delle domande. A me stesso ed allo Stato. Quando si muove un papavero, di quelli bassi ma alti-alti, la zona viene bonificata e controllata con mesi di anticipo, senza dare nemmeno nell’occhio. Sembrano tutti dipendenti comunali o del gas, della luce.
Quando si muove il Papa, per esempio o un grande uomo politico straniero perchè i nostri sono mezze calzette.
Macchiette fasciste come Maroni o Gasparri, l’altro si muove in elicottero ed arriva direttamente nel bunker preparato per lui dalle forze dell’ordine.
Bonificano i tombini, i cestini dell’immondizia, controllano ogni scatola o auto sospetta per non dire dei furgoni, ci sono sempre timori di attentati da parte dei fanatici di Bin Laden ovunque.
I black bloc, conosciuti ormai ovunque tolti quelli nostrani, non godono di queste attenzioni, non vengono mai arrestati in flagranza vedi Genova o Roma e gli viene sempre concesso un paio d’ore si autonomia per fare più danni possibile.
Che a Roma la manifestazione degli indignati fosse possibile di attacco e di infiltrazione da parte dei block bloc nostrani lo poteva intuire anche un ragazzo delle medie, un vecchio militante di manifestazioni operaie o sindacali, un poliziotto con un minimo di esperienze.
Il più grande e capace ministro degli interni che l’Italia abbia mai avuto, se si tratta di affondare dei disperati in mare o rinchiuderli nei lager, no.
Non ci ha pensato, aveva problemi più urgenti a Varese dove Bossi gli sta facendo fuori tutti i suoi.
Il questore di Roma nemmeno e, forse, non è nemmeno colpa sua visto che solo negli ultimi tre anni hanno tagliato di tre miliardi di euro i fondi per la sicurezza, oltre ai tagli precedenti e quelli dell’ultima ora, sappiamo tutti che non hanno i soldi nemmeno per la benzina.
La sera del venerdì, dice il black bloc,  abbiamo lasciato un furgone Ducato bianco, quindi invisibile, all’altezza degli archi che portano in Via Sannio. Dentro quel ducato avevamo armi per vincere non una battaglia, ma una guerra. Il resto delle mazze e dei sassi li abbiamo recuperati nel cantiere della Metropolitana.
Nessuno che si sia preso la briga di bonificare, presidiare la zona discretamente almeno nei giorni precedenti al raduno.
Spero che non sia calcolato, voluto, magari dal più bravo ministro degli interni che l’Italia abbia mai avuto, oppure che sia un incapace visto che a Varese non è riuscito a proteggere i suoi dalle bordate di Bossi.
Lui è bravo, immediati, preciso, competente, solo quando si tratta di immigrati.
Gli indignati pacifici sono talmente indignati per la loro, sacrosanta, manifestazione rovinata dai black bloc e dalle forze dell’ordine che equivocano persino quando scrivi un post a loro difesa, in loro favore.
Questa mattina una indignata mi ha commentato: non condivido questo post, i black bloc ci hanno rovinato la manifestazione.
Come se io avessi difeso i black bloc, avevo semplicemente fatto notare che, guarda caso, non ne arrestano mai uno in flagranza di reato, durante i reati li lasciano fare, salvo due giorni dopo irrompere in ogni centro sociale, sezione anarchica, sezioni dell’estremismo politico, sempre di sinistra, a caccia di terroristi.
Sempre gli stessi, sempre la solita lista che gira da anni e mi fanno ricordare l’irruzione in casa di Pinelli dopo la strage di Piazza Fontana, Pinelli era talmente un sovversivo pericoloso che ha seguito la volante con il suo motorino sino in questura, diciamo amaramente ed ironicamente, che ha avuto l’onore della scorta come un Gasparri qualsiasi, un Cicchitto che pur essendo stato nella P2 preferisce la scorta dello Stato, il nostro.
Pinelli, in questura ha trovato la morte, dicono che si è lanciato dalla finestra del terzo piano in volo, si è lanciato così forte che ha strisciato contro il muro durante il volo, quasi fosse un peso morto.
Il black bloc di Repubblica ha trent’anni, dice che non è finita e la nostra polizia, per via dei tagli, non arruola più nessuno, l’età media dei poliziotti va dai 40 ai 50. Li voglio vedere correre dietro ai black bloc ammaestrati dagli alti comandi, dubbio che serpeggia nella mente e non mi abbandona mai per il semplice fatto che non ne hanno mai arrestato uno mentre sfonda una vetrina, quelli che hanno preso,  accusato e magari condannato è stato preso qualche giorno dopo, con tutto il tempo che serve.
Mi risulta inoltre che i dirigenti delle forze dell’ordine che hanno guidato la carneficina nella scuola Diaz di Genova siano stati tutti promossi, mentre 25 dei loro subalterni, che hanno obbedito agli ordini dei superiori sono stati condannati, non hanno fatto carriera.
Quindi mi risulta difficile credere a tutto quello che racconta il laureato incazzato e black bloc a Repubblica, io sono all’antica e penso sempre che dietro di sia lo Stato, il Sistema, il Potere occulto e meno occulto.
Specialmente in questo periodo in cui siamo governati dai fascisti e dalla P2.
hanno ragione gli indignati, i black bloc gli hanno rovinato la manifestazione e loro sono pacifici, ci metto la mano sul fuoco, li invito solo a porsi qualche domanda semplice alla quale noi, di una certa età, abbiamo avuto più di una risposta: chi li ha mandati? Chi ha permesso che facessero tutti quei disastri, chi ha ed aveva interesse che finisse in guerriglia, impedire la manifestazione degli indignati e fare in modo che stampa, televisione, informazione, web e quant’altro finisse a parlare solo della guerriglie e non dei problemi del Paese e quindi degli indignati?
Dal mio punto di vita la risposta è semplice, ma non la dico.
Chiudo con un episodio verificatosi sabato, letto su internet.
Degli indignati sono riusciti a bloccare tre incappucciati, black bloc, e gli hanno consegnati alle forze dell’ordine.
Ecco, se fossi stato presente prima di consegnarli alla polizia avrei voluto vedere i loro documenti, se li avevano o fargli una foto al viso con un telefonino.
Sia mai che sotto il cappuccio o il casco non ci sia la sorpresa. 



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