Quando L’Osservatore Romano ha strillato in prima pagina della scoperta di “un nuovo Caravaggio” (18.7.2010), tutti i quotidiani nazionali – ripeto: tutti – non hanno fatto altro che rilanciare lo strillo. Non un dubbio, né dal gran mucchio di ignorantoni che stipano le redazioni, né dalla eletta schiera dei critici d’arte, che avranno pure avuto qualche dubbio, ma sono stati tutti zitti.Quello che aveva scritto Lydia Salviucci Insolera sembrava dato per certo: “Che il dipinto sia di grande bellezza è un fatto inequivocabile… Notevole è la luce che dal fondo scuro sferza e modella con bagliori improvvisi la superficie dei volumi… La dimensione umana, espressa dallo sguardo e dal movimento della testa, tutta tesa in avanti, viene efficacemente comunicata allo spettatore… Questa stessa sensazione si percepisce osservando le opere di Caravaggio per la cappella Cerasi a Santa Maria del Popolo…”.Tutti incantati dinanzi al nuovo Caravaggio, molti a bocc’aperta, qualcuno semisvenuto per sindrome di Stendhal. Solo uno stronzo – blogger, per giunta – aveva argomentato contro l’attribuzione, concludendo con un’ardita affermazione: “il Martirio di San Lorenzo non è di Caravaggio”.
Un post irrilevante, comprensibilmente irrilevato, di quelli di cui scorri due righe, sbadigli e corri a fare il test per sapere a chi write like. Post degno di nota solo nel caso che il Merisi si fosse offeso e avesse chiesto € 12.500 euro al blogger, quello sì che sarebbe stato un 3d avvincente. D’altronde, diciamola tutta, a voler essere dei blogger seri la giornata del 19 luglio s’offriva a riflessioni di assai maggior peso: Tremonti su l’iPad, il 36° suicidio in carcere, i bus del nordest ormai pieni solo d’immigrati…Oggi, però, L’Osservatore Romano torna sui suoi passi, mandando avanti nientepopodimeno che il direttore dei Musei Vaticani: “Guardi da vicino e vedi mani prospetticamente sbagliate, anatomie goffe e disarticolate nei nudi in secondo piano sulla destra, panneggi incerti…”. Toh, anche lui s’è soffermato sul panneggio che al blogger di cui sopra sembrava “rozzo e innaturale”, senz’“alcunché di caravaggesco”. Ma il link va al professor Paolucci, perché neanche più ricordo chi fosse il blogger.