19 Febbraio 2013.
La bufera si è scatenata quando, al controllo delle componenti di questi prodotti, ci si è accorti che la percentuale di carne equina all’interno era superiore all’1%, il limite minimo cui è concesso di esistere senza dover essere riportato in etichetta.
Prodotti che si dichiaravano a base di carne di manzo e vitello erano, invece, prodotti con carne di cavallo.
Le associazioni dei consumatori, come il Codacons, e Legambiente si sono subito levati contro quella che hanno, proprio loro stessi, ribattezzato frode alimentare. Nonostante lo scandalo che ha colpito un colosso internazionale come la Nestlé, arrivano le prime rassicurazioni: non c’è nessun pericolo di insicurezza alimentare, c’è solo bisogno di più controlli sulla produzione alimentare per tutelare i consumatori.
Veronica Sgobio